Cdr Poligrafici Editoriale: è sciopero venerdì 25 e sabato 26 ottobre. Lunedì (ore 15) manifestazione a Bologna di fronte la sede del Carlino.
Lunedì 28 ottobre alle 15 è prevista a Bologna, davanti alla sede del Carlino in via Mattei 106, una manifestazione per richiamare l’attenzione sulle difficoltà del nostro Gruppo che sono l’emblema dei problemi che vive il settore dell’editoria.
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Comunicato sciopero Qn e Carlino.
BOLOGNA – I Comitati di redazione di Qn, il Resto del Carlino e Q.net hanno deciso di proclamare due giorni di sciopero nelle giornate di domenica 27 ottobre e lunedì 28 ottobre.
Si tratta di una decisione irrevocabile dopo la presentazione del piano di riorganizzazione aziendale illustrato ieri a Bologna ai Cdr, piano che segue giornate devastanti e di estrema difficoltà a seguito del varo della nuova grafica e della soppressione del Qs.
Purtroppo nelle ultime settimane ancora una volta abbiamo registrato la totale incapacità di organizzazione e strategia da parte dei vertici aziendali che sta provocando danni irreparabili alle nostre testate.
Il piano di riorganizzazione prevede dal primo gennaio 2020 la richiesta di un contratto di solidarietà spropositato: 48 giorni all’anno concentrati in sei mesi, che di fatto sono otto giorni ogni mese, da gennaio a marzo e da ottobre a dicembre, sia nel 2020 sia nel 2021. Oltre alla richiesta di uno smaltimento ferie forzato nei restanti sei mesi. L’Azienda vuole poi il mancato godimento delle corte durante i mesi di solidarietà.
Tutto questo metterebbe a rischio l’operatività delle redazioni e renderebbe impossibile la realizzazione dei giornali e dei siti web. Il piano, che prevede 112 esuberi su 283 redattori a livello di gruppo, potrebbe essere affiancato dall’accorpamento di edizioni e dalla chiusura di redazioni, oltre alla trasformazione dei colleghi della redazione di Roma in articoli 2.
I giornalisti del Gruppo sono stremati da una rivoluzione grafica che ha impoverito il giornale, aggravato i carichi di lavoro, affamato collaboratori e corrispondenti, alcuni dei quali non raggiungeranno il tetto minimo dei pezzi. Questi drastici cambiamenti hanno, inoltre, provocato le proteste di tantissimi storici lettori. Nella realizzazione di questa nuova grafica i giornalisti non sono stati coinvolti e i risultati si vedono: pagine non chiare, articoli illeggibili per la diminuzione della dimensione dei caratteri e contenuti molto più scarsi, che rischiano di impoverirsi ulteriormente per il taglio dei fotografi.
I Cdr sono molto preoccupati per come viene gestita l’Azienda e per le ricadute di queste decisioni scellerate sui nostri giornali, senza proporre ai tavoli sindacali progetti alternativi ad esempio di sviluppo dei portali internet e dell’informazione digitale. Dai manager del Gruppo continuano ad arrivare solo poche idee e molto confuse per tagliare i nostri stipendi.
Da oggi in poi saremo impegnati nel pubblicizzare la malagestione delle nostre storiche testate in tutta Italia con assemblee e comunicati stampa, fino a quando dalla Poligrafici Editoriale, gestita dal presidente degli editori della Fieg Andrea Riffeser Monti, non arriveranno idee e progetti all’altezza della storia delle nostre testate, del nostro lavoro e del rispetto dei nostri lettori.
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La Federazione nazionale della Stampa ha diramato al termine dei lavori della Giunta esecutiva, allargata ai presidenti e ai segretari delle Associazioni regionali di stampa, un comunicato di solidarietà che riportiamo qui di seguito.
Sciopero giornalisti Poligrafici Editoriale, Fnsi e Associazioni di Stampa al fianco dei colleghi
ROMA – La Giunta Esecutiva della Federazione nazionale della Stampa italiana e la Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa si affiancano con convinzione ai colleghi della Poligrafici Editoriale che saranno in sciopero domenica 27 e lunedì 28 ottobre 2019 per protestare contro l’ennesimo piano di tagli proposto dall’editore e presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti. «Questa vertenza – denunciano Giunta e Associazioni di Stampa – rappresenta lo snodo di una crisi dell’editoria che per affrontare i problemi della categoria fa ancora perno sulla riduzione del costo del lavoro e sui prepensionamenti, senza proporre idee per il rilancio delle redazioni e senza considerare i giornalisti come unica vera risorsa del settore. Il piano dell’editore Andrea Riffeser Monti, che ancora una volta fa pesare sulle spalle dei giornalisti la crisi del settore e alcune scelte scellerate del gruppo, contiene non solo irricevibili proposte di tagli alle buste paga, ma ancor più irricevibili deroghe al contratto nazionale di lavoro, con la cancellazione di diritti fondamentali».