30 giorni per la libertà di stampa: la Fnsi aderisce alla raccolta firme di Amnesty International Italia

La maratona durerà 30 giorni, fino al 3 maggio 2024. Sono stati scelti simbolicamente quattro giornalisti: Alberto Amaro Jordán (Messico), Maria Ponomarenko (Russia), Nidal al-Waheidi e Haitham Abdelwahed (Israele e Territori palestinesi). La Federazione nazionale della Stampa italiana invita tutte le giornaliste e i giornalisti a firmare sul sito www.amnesty.it.

La Fnsi aderisce alla maratona lanciata da Amnesty International Italia per la libertà di stampa: 30 giorni di firme per tutelare il diritto alla libertà d’espressione e d’informazione. La Federazione nazionale della Stampa italiana invita tutti le giornaliste e i giornalisti a firmare personalmente sul sito web www.amnesty.it.

Amnesty ha scelto simbolicamente quattro giornalisti: Alberto Amaro Jordán (Messico), Maria Ponomarenko (Russia), Nidal al-Waheidi e Haitham Abdelwahed (Israele e Territori palestinesi).

Alberto Amaro Jordán ha ricevuto attacchi, minacce, tentativi di delegittimazione da parte dei gruppi criminali, ma anche delle forze di polizia. Nel 2019 è entrato nel programma per la protezione dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, ma dopo quattro anni le autorità hanno stabilito che non corre più alcun pericolo e potrebbe perdere la protezione da un momento all’altro. Una decisione gravissima in uno dei paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti. L’appello nel suo caso è nei confronti del ministro dell’Interno messicano affinché garantisca la protezione ad Alberto.

Maria Ponomarenko è un’attivista, blogger e giornalista russa della testata online “RusNews”. Il 23 aprile 2022 è stata arrestata perché accusata di aver diffuso «informazioni consapevolmente false sulle Forze armate russe». Il 17 marzo dello stesso anno Maria aveva pubblicato un video su Telegram (cancellato quasi subito) del bombardamento del teatro di Mariupol, in Ucraina, da parte delle forze russe, con un breve commento che denunciava la morte dei civili che erano rifugiati all’interno. Il 15 febbraio 2023 un tribunale di Barnaul, nella regione dell’Altai Krai, ha condannato Maria a sei anni di reclusione e al divieto di esercitare l’attività giornalistica per cinque anni dopo la scarcerazione. La sentenza è stata confermata in appello. Da quando è in carcere, la sua salute mentale si è molto deteriorata. Amnesty chiede la sua scarcerazione immediata e senza condizioni.

Nidal al-Waheidi e Haitham Abdelwahed sono due giornalisti di 25 e 31 anni che lavorano per i canali indipendenti “Ein Media” e “an-Najah” nella Striscia di Gaza occupata. Entrambi sono stati arrestati dalle forze israeliane il 7 ottobre 2023 mentre documentavano l’attacco guidato da Hamas in territorio israeliano. Da allora le autorità israeliane si rifiutano di rivelare il luogo in cui si trovano o le ragioni del loro arresto. Sottoscrivendo l’appello verrà effettuata una richiesta alle autorità israeliane di rendere immediatamente noto dove si trovano i due cronisti e di garantire loro un trattamento umano e la possibilità di difendersi.

Le storie di questi quattro giornalisti simboleggiano la lotta per la libertà di stampa e le violazioni dei diritti umani che colpiscono sempre più spesso coloro che, nell’ambito della loro attività professionale, fanno cronaca, si occupano di diritti umani o esprimono opinioni sgradite ai governi.

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