Nell’ottantesimo della Liberazione partigiana acquisisce un valore ulteriore celebrare la Giornata mondiale della Libertà di Stampa, ancor più quando la categoria subisce attacchi che mirano ad imbavagliarla. Federazione nazionale della Stampa Italiana, Associazione della Stampa Emilia-Romagna, Osservatorio sulla Libertà di Stampa e Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna il 3 maggio 2025 si sono riuniti a Conselice per l’annuale appuntamento dedicato alla tutela della libera espressione.
In apertura le riflessioni di Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta e presidente dell’Osservatorio: «Vedere una sala piena in un giorno di ponte mostra come su questi temi ci sia una sensibilità crescente. Un dato importante, perché di fronte a certi indicatori che non lasciano indifferenti, l’opinione pubblica si sta risvegliando. Siamo consapevoli dei tentativi di screditare la categoria, a cui dobbiamo rispondere alzando la voce, mentre questo lavoro è sempre più imbavagliato».
Poi un susseguirsi di testimonianze che hanno delineato l’isolamento vissuto da eroi della stampa: Lorenzo Bianchi, bollato come «viaggiatore indesiderato» per i suoi reportage sul Kurdistan turco, Daniele Piervincenzi e Paolo Bonacini, che hanno visto la desolazione del massacro palestinese, ma pure le esperienze italiane di Marilù Mastrogiovanni e Mimmo Rubio, perseguitati dalla criminalità organizzata. Quest’ultimo, in particolare, ha raccontato la sua vita sotto scorta dopo le ripetute minacce, in un Comune la cui amministrazione è stata sciolta tre volte per infiltrazioni di stampo mafioso.
A collegare i momenti della mattinata il sindaco di Conselice, Andrea Sangiorgi; Paolo Maria Amadasi presidente dell’Aser; Matteo Naccari, segretario aggiunto della Fnsi e Serena Bersani tesoriera dell’Odg regionale. Presenti alla manifestazione anche il segretario aggiunto vicario della Fnsi, Domenico Affinito e delegazioni delle Associazioni di Stampa di Veneto e Marche e dell’Usigrai.
«L’importante è parlare del nostro lavoro – sono state le conclusioni di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi – chiedendoci come portare all’attenzione dei cittadini la condizione che vive il nostro lavoro. Manca la percezione di quello che succede in questa categoria, dove siamo continuamente sotto minaccia. La presidente del Consiglio ha detto che c’è libertà di informazione, ma allora ci deve spiegare chi è che spia i giornalisti, e perché, e quanti sono in Italia, perché non possiamo pensare che possano essere solo due, solo a Napoli, e nella stessa testata».