Due licenziamenti a New Business Media. “Illegittimi” per Aser, Alg e Fnsi

New Business Media ha avviato le procedure per il licenziamento di due giornaliste, nonostante i bilanci del gruppo siano in miglioramento e ci sia la disponibilità di ammortizzatori sociali conservativi. Una decisione inaccettabile che rivela da parte dell’editore la volontà di sottrarsi, ancora una volta, ai più elementari doveri di responsabilità sociale. L’editore ed amministratore delegato di New Business Media Ivo Nardella sceglie la strada della cancellazione dei posti di lavoro, dimenticando di avere ricevuto nel 2014 una “dote” milionaria da parte del gruppo Il Sole 24 Ore nell’acquisizione del ramo d’azienda.

Le associazioni stampa di Lombardia ed Emilia-Romagna insieme alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritengono illegittimi i due licenziamenti e metteranno in campo ogni azione sindacale e legale a tutela delle colleghe. Le dichiarazioni di esuberi da parte dell’editore risultano in evidente contrasto con gli elevatissimi carichi di lavoro, coi quantitativi di ferie pregresse da smaltire e con l’utilizzo di forme di lavoro non regolarmente inquadrate e più volte denunciate ai tavoli di trattativa.

In un caso il licenziamento riguarda una rappresentante sindacale ed appare ulteriormente fondato il sospetto che si voglia colpire una componente del comitato di redazione nell’esercizio delle sue funzioni di rappresentanza e contrattazione.

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Il comunicato dell’Assemblea dei giornalisti di New Business Media

In data 13 giugno 2018, l’Assemblea dei giornalisti di New Business Media è venuta a conoscenza del licenziamento di due colleghe, una della sede di Milano e una di Bologna.

Tutti i giornalisti chiedono il reintegro delle due colleghe che hanno condiviso con noi, con l’azienda e con l’editore le sorti di New Business Media dal momento dell’acquisizione dal Gruppo24 Ore ad oggi.

I risultati raggiunti, la rinuncia attraverso quattro anni di solidarietà  a parte dello stipendio e il raggiungimento di tutti gli obiettivi, ci spingono a chiedere con forza all’editore di riconsiderare la situazione, mettendo a disposizione altre soluzioni e facendo riferimento a una tradizione dell’azienda, Tecniche Nuove, che in più di 50 anni di storia ha sempre considerato le persone in un’ottica di risorsa da preservare.

Aspettando una risposta, rimandiamo successive valutazioni.

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