A 20 anni dalla scomparsa di Angelo Ravagli il ricordo di Giovanni Rossi

Vent’anni fa, esattamente il 27 giugno del 1997, moriva Angelo Ravagli, collega pubblicista che è stato vice-Presidente dell’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (ASER). Aveva solo 48 anni. A toglierlo all’affetto dei famigliari, di amici e colleghi una lunga e crudele malattia. Al momento della scomparsa era consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e  consigliere regionale dell’Unione cattolica della stampa italiana. Lunedì 26, un gruppo di amici e colleghi ha partecipato ad una messa di suffragio celebrata in Santa Maria della Vita, a Bologna.
Angelo era nato a Bologna il 16 novembre del 1949, era laureato in Scienze politiche sociali proprio all’Alma Mater Studiorum e, successivamente si era diplomato alla Scuola Superiore di giornalismo dell’Università di Urbino.
Nel 1981 la sua attività giornalistica è iniziata alla “Nuova Gazzetta di Modena” in qualità di cronista. Successivamente è stato critico teatrale della “Gazzetta di Mantova”. Dal 1985 ha collaborato con “il Resto del Carlino”, seguendo l’attività del Consiglio e della Giunta regionale emiliano-romagnoli.
Ravagli era Direttore responsabile di “Prospettive”, rassegna periodica dedicata ai problemi giuridici e sociali del lavoro. Collaborava anche ad altre riviste regionali.
Per quindici anni ha svolto il ruolo di addetto stampa e, dal 1983, di segretario provinciale della Federazione autonoma bancari italiani (FABI).
Nell’ambito della FABI era segretario nazionale della rappresentanza sindacale della Banca Nazionale del Lavoro (BNL).
Angelo Ravagli, da vice-Presidente dell’ASER, prestò particolare attenzione agli aspetti organizzativi, spesso trascurati dagli altri dirigenti. Sua l’idea di dotare l’Associazione di una tessera di riconoscimento a testimonianza dell’appartenenza, cosa normale in qualsiasi associazione, ma che il Sindacato dei giornalisti non aveva. Collaborò attivamente e positivamente con il sottoscritto che, all’epoca, era Presidente dell’Associazione. La sua presenza nel gruppo dirigente dell’ASER resta una testimonianza del pluralismo di posizioni politiche e culturali che è una delle ricchezze fondamentali del nostro Sindacato.

Giovanni Rossi

Potrebbero interessarti anche...