Agenzia Dire di nuovo in sciopero per gli stipendi non saldati: la solidarietà dell’Aser
L’Aser, Assostampa Emilia-Romagna, esprime la propria vicinanza e solidarietà a colleghe e colleghi dell’agenzia di stampa Dire, di nuovo in sciopero oggi 25 gennaio e domani in assenza di rassicurazioni sul pagamento della seconda parte dello stipendio di dicembre.
“Dopo aver ricevuto un modesto acconto una settimana fa – sottolinea il cdr della Dire – l’azienda ha fatto sapere che al momento non è stata data disposizione di pagare gli stipendi stante la situazione di stallo dovuta al fermo amministrativo del ministero dell’Istruzione (legato alle vicende giudiziarie della precedente proprietà) che ha colpito l’azienda all’inizio di dicembre e che, a catena, ha provocato il 29 dicembre la sospensione del corrispettivo di Palazzo Chigi alla società Com.e e dell’iscrizione della Dire all’elenco delle agenzie di rilievo nazionale”.
Il CdR reputa questa posizione irricevibile e ha dichiarato sciopero, chiedendo all’editore di pagare subito gli stipendi dovuti ai suoi giornalisti e ai colleghi grafici.
Aser sottolinea che “non è possibile che siano i lavoratori a pagare per la situazione di difficoltà che si è creata, tanto più trattandosi dello stipendio del mese scorso”.
“Anche i colleghi licenziati, ad oggi – ha ribadito il cdr di Dire – hanno ottenuto solo questo acconto e non hanno ricevuto le spettanze relative a mensilità dovute e Tfr”.
Aser ricorda anche come l’editore, la notte di capodanno, alle 22.30 del 31 dicembre, abbia sospeso dal lavoro 17 giornalisti con un provvedimento senza precedenti e che non trova rispondenza in nessuna parte dell’ordinamento giuridico italiano.
L’editore ha chiesto ai giornalisti la massima unità, ma quale unità ci può essere se all’indomani di questa dichiarazione di intenti l’azienda decide di non revocare provvedimenti illegittimi e di non pagare gli stipendi fino a che la situazione del fermo non si sia chiarita?