Appelli e solidarietà per il salvataggio dell’Unità

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“L’Associazione Stampa Toscana e l’Associazione Stampa Emilia-Romagna esprimono tutta la loro preoccupazione per le ipotesi di riorganizzazione industriale presentate alla  rappresentanza sindacale dalla Nie SPA, società editrice del quotidiano l’Unità”, scrivono in un documento congiunto ai colleghi dell’Unità il presidente dell’Associazione Stampa Toscana Paolo Ciampi e la presidente dell’Associazione Stampa Emilia-Romagna Serena Bersani.


“Risulta infatti incomprensibile la scelta di procedere alla chiusura delle cronache locali nelle due regioni dove maggiore è il radicamento del quotidiano e  più forte la sua presenza. Pur nelle difficoltà che tutto il settore dell’editoria sta vivendo e nel comprensibile obiettivo di un contenimento dei costi, crediamo che una fase di rilancio come quella che l’azienda dice di voler mettere in atto, non possa prescindere dalla presenza de l’Unità in queste due regioni. Anzi. È proprio da qui e dal racconto di questi territori che dovrebbe partire e su questo fondarsi. Non possiamo immaginare che il panorama informativo locale, già impoverito dalla chiusura di numerose testate nel recente passato, possa perdere anche una voce autorevole e importante come l’Unità. Ast e Aser chiedono infine garanzie precise per i lavoratori delle due redazioni e per il futuro dei collaboratori che attendono da mesi il regolare pagamento delle loro spettanze”.
Il Direttivo dell’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna, riunito alla presenza del presidente e di diversi consiglieri dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, sottoscrive il documento dei presidenti delle associazioni di stampa della Toscana e dell’Emilia-Romagna sottolineando l’importanza di mantenere in vita una voce importante nelle rispettive realtà come quella dell’Unità e la necessità di ricercare una soluzione meno drastica e autolesionista.

Solidarietà e vicinanza ai giornalisti della redazione bolognese dell’Unità è stata espressa dal Cdr della Rai dell’Emilia-Romagna e dall’Ucsi regionale, in due distinti comunicati. “Esprimiamo – dice il cdr Rai – piena solidarietà ai colleghi della redazione di Bologna del quotidiano L’Unità, che rischia di chiudere a causa di un piano di ristrutturazione aziendale. Auspichiamo, inoltre, che tale piano possa essere rivisto, nell’ottica della salvaguardia di una storica voce nel campo dell’informazione e di una decina di posti di lavoro”.

“L’Unione Cattolica Stampa Italia dell’Emilia Romagna – afferma la nota Ucsi – è vicina ai colleghi della redazione di Bologna del quotidiano L’Unità, in questo momento particolarmente difficile per loro, sul piano umano e professionale. L’auspicio è che l’azienda possa rivedere un piano dissennato di ristrutturazione, che priverebbe il mondo dell’informazione locale di una storica e importante voce e, soprattutto, taglierebbe una decina di posti di lavoro”.
“In un momento così difficile per la tenuta sociale del nostro paese è preoccupante che si
decida di ridimensionare radicalmente un quotidiano che, da sempre, ha dimostrato vicinanza alle problematiche dei lavoratori facendo anche scelte editoriali controcorrente”.  Lo afferma un ordine del giorno approvato all’unanimità dall’attivo provinciale delle delegate e dei delegati della
Fiom-Cgil di Bologna, a sostegno dei lavoratori dell’Unità. L’Attivo “esprime piena solidarietà ai lavoratori de l’Unità e chiede insieme a loro che la proprietà cambi idea al più presto decidendo non solo di tutelare tutti i posti di lavoro, ma anche di valorizzare una voce importante per la democrazia di questo paese”.

Il Pd di Bologna si schiera contro l’ipotesi di chiusura dell’edizione locale de ‘L’Unità, prospettata dal piano industriale della proprietà del quotidiano. “La crisi non può giustificare tutto, il Pd ritiene sbagliata e inaccettabile questa proposta che fa perdere rapporti con la gente”, ha detto Marco Macciantelli, responsabile programma del partito, intervenendo a nome del segretario bolognese Raffaele Donini dalla redazione del giornale in un circolo del centro cittadino.
Tantissimi i messaggi di solidarietà raccolti in questi giorni. “Quella della proprietà è una mossa
incomprensibile”, secondo il segretario della Cgil Danilo Gruppi, un’amarezza condivisa con lo studioso dell’arte Eugenio Riccomini e l’attore Ivano Marescotti, presenti in prima persona. Vicini all’Unità di Bologna si sono schierati, tra gli altri, anche l’assessore comunale alla cultura Alberto Ronchi, delegazioni della BredaMenarini, di Coop Adriatica, di Magneti Marelli, l’Arena del Sole, il comitato Articolo 33, le assemblee di genitori dei nidi e delle materne, l’Arci, il Cassero. E ancora la scrittrice Grazia Verasani, il costituzionalista Andrea Morrone e numerosi esponenti del Pd bolognese ed emiliano-romagnolo. “Se solo si perdessero 1.000 copie si annullerebbe ogni risparmio dovuto alla chiusura della redazione di Bologna”, hanno ricordato i giornalisti dell’Unità in assemblea.

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