Approvata legge regionale sull’editoria locale. L’Aser: “Auspichiamo risorse adeguate”
Risorse per stabilizzare i precari e per l’innovazione tecnologica. La Regione Emilia-Romagna prova a dare una boccata d’ossigeno alle testate locali, con l’approvazione della nuova legge sull’editoria oggi in Assemblea legislativa. Già accantonati nel bilancio 250.000 euro per il 2017, ma l’ammontare del finanziamento, così come i bandi per erogare i fondi, sono delegati alla Giunta regionale. I contributi sono destinati a emittenti radio-tv ed editoria locale, agenzie di stampa e testate web. Per accedere ai bandi, le imprese devono avere giornalisti iscritti all’albo e assunti rispettando il contratto nazionale o comunque il principio dell’equo compenso, oltre a essere in regola con i contributi e dimostrare di produrre almeno il 60% di informazione locale. Dai contributi regionali sono invece esclusi gli editori di televendite, chi trasmette programmi vietati ai minori e le testate di partito, movimenti politici, sindacati, associazioni professionali e di categoria. La Regione stilerà anche un Elenco di merito delle imprese di editoria locale, con iscrizione su base volontaria, a cui attribuire “ulteriori misure premiali definite dalla Giunta”, la cui gestione sarà affidata al Corecom. Previsti anche sostegni per l’avvio di imprese di giovani giornalisti e cofinanziamenti per la vendita alle medio-piccole imprese locali di spazi pubblicitari a tariffe agevolate.
L’obiettivo della legge, spiega il relatore Giorgio Pruccoli (Pd), “è sostenere lo sviluppo e la crescita dell’informazione locale favorendo l’innovazione organizzativa e tecnologica, la salvaguardia dei livelli occupazionali e il contrasto alla precarizzazione del lavoro giornalistico, tutelandone la qualità e la professionalità”.
Le reazioni
La Giunta Bonaccini finanzi in breve tempo e con risorse adeguate la legge di sostegno all’editoria, visto che in Emilia-Romagna c’è una “emorragia dei posti di lavoro e il moltiplicarsi dei tavoli di crisi registrati”. E’ l’appello lanciato dal segretario regionale del Pd, Paolo Calvano, che insieme alla legge sull’editoria approvata in Assemblea legislativa ha voluto presentare anche un ordine del giorno per rafforzare il concetto. “E’ uno degli aspetti centrali su cui puntare l’attenzione – sostiene Calvano – unitamente al tema del contrasto alla precarizzazione. Per i professionisti e i pubblicisti, l’auspicio è che siano applicati i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative del comparto. Più in generale sollecitiamo la stabilizzazione e possibilmente la creazione dei posti di lavoro, compresi quelli dei tecnici e operatori coinvolti nel settore”. L’ordine del giorno, approvato in aula, impegna la Giunta a dare la “maggiore copertura economica possibile” alla legge, a “stimolare investimenti in modo da generare nuove occasioni di occupazione” e a “continuare la strada intrapresa con l’avvio del Patto per il lavoro”, con il coinvolgimento delle parti sociali.
Secco il no alla legge da parte dei 5 stelle. “Pluralismo non è libertà di informazione – attacca Gianluca Sassi, consigliere regionale M5s – se la stampa è foraggiata dalla politica, farà più fatica a criticarla. La stampa è un baluardo della democrazia solo se è libera. Con questa legge si punta ad altro, a che le redazioni siano benevole”.
Il comunicato dell’Aser
“L’approvazione della legge sull’editoria locale in Emilia-Romagna e del relativo ordine del giorno rappresenta un passo importante per affrontare la pesante crisi del settore – scrive l’Aser in un comunicato – Il Sindacato dei giornalisti giudica positivamente l’impegno assunto dal Consiglio e dalla Giunta regionale e auspica che il percorso di attuazione avvenga in tempi brevi e con risorse adeguate ad affrontare le numerose crisi che hanno colpito il settore editoriale, con particolare attenzione alla ripresa dell’occupazione, alle stabilizzazioni e al reinserimento dei tanti giornalisti che hanno perso il lavoro in questi anni”.