Assemblea dei soci Aser 2021, la relazione del presidente Naccari

BOLOGNA – Assemblea dei soci Aser allo Spazio Ateliersì – via San Vitale, 69 Bologna con all’ordine del giorno la relazione del Presidente, Matteo Naccari, la relazione del tesoriere e l’approvazione del conto consuntivo 2020 e del bilancio preventivo 2021. L’assemblea ha visto anche la relazione del fiduciario Casagit e del fiduciario Inpgi e sono state illustrate e discusse ai soci le tante vertenze sindacali in Emilia-Romagna che hanno coinvolto diverse realtà, con colleghi sia strutturati sia freelance coinvolti. Qui di seguito, la relazione del presidente Aser Antonio Matteo Naccari

 

Care colleghe, cari colleghi,
questa assemblea dell’Associazione stampa dell’Emilia Romagna si tiene in un momento decisivo per la nostra categoria, alle prese  con le imminenti elezioni dell’Ordine e con un tavolo ministeriale dedicato al salvataggio dell’Inpgi, nostro istituto di previdenza, che speriamo porti a risultati concreti fra poche settimane.
Siamo stati profondamente feriti dalla crisi economica provocata dalla pandemia, che se da un lato ha messo in luce quanto sia necessaria un’informazione puntuale e di qualità, dall’altro ha evidenziato tutte le spine che ci portiamo addosso: precariato, sfruttamento, editori di bassa qualità e senza una visione di prospettiva. Purtroppo davanti a tutto questo ci siamo ritrovati soli, con una classe politica che ci ha ignorato e che continua a farlo, che chiede il nostro aiuto solo quando ha bisogno di visibilità ma che ancora non ha mosso un dito per sostenerci in questo difficile momento che attraversano giornali, televisioni, radio e siti web (sì anche loro a livello locale soffrono). E’ anche colpa nostra: probabilmente non riusciamo più come categoria  ad avere un peso decisivo nei confronti delle istituzioni come in passato e ci presentiamo all’esterno spesso divisi, con forze interne che preferiscono l’autodistruzione alla ricerca di soluzioni.
In Emilia Romagna, e ne sono orgoglioso, abbiamo sempre lavorato uniti in questi anni. Non è scontato. Credo che sia merito delle donne e degli uomini che fanno parte di questa associazione. Mai mi è capitato di scontrarmi con qualcuno che ha preferito mettere davanti interessi personali a quelli dell’associazione, situazioni che invece purtroppo in altre parti d’Italia sono all’ordine del giorno. Ritengo che i giornalisti di questa regione abbiano capito che nelle difficoltà bisogna remare tutti dalla stessa parte, stando uniti. E così è successo. I problemi che affrontiamo sono tantissimi. Le crisi aziendali sono all’ordine del giorno così come le difficoltà che colpiscono singoli colleghi. Non abbiamo mai fatto distinzione tra chi era iscritto all’associazione e chi no, tra assunti e free lance, tra grandi e piccole realtà editoriali, sperando di avere sempre dato risposte a chi lo ha chiesto: l’obiettivo è creare sempre più un sindacato di servizio. L’Aser conta un migliaio di associati, scontiamo il drammatico fenomeno della morosità che ogni anno ci costringe a cancellare decine di colleghi, ma ogni mese nuovi giornalisti si iscrivono, molti sono giovani.
Altri numeri. Negli ultimi mesi abbiamo affrontato tre importanti trattative che hanno portato alla firma dello stato di crisi alla Gazzetta di Parma, all’Editoriale Nazionale (Qn e il Resto del Carlino) e alla Sae (Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e Nuova Ferrara), dove sono stati prepensionati diversi colleghi e dove sono stati assunti alcuni precari e altri lo saranno nei prossimi mesi. La crisi ha investito tutte le realtà della regione, nessuna esclusa, dai giornali alle televisioni (che scontano anche un contratto di lavoro debole ed economicamente fragile), e si assiste drammaticamente anche al fenomeno di molti colleghi che volontariamente decidono  di lasciare la professione – logorante e sottopagata –, nonostante siano lontani dalla pensione, scegliendo così altri mestieri. Purtroppo non siamo una casta e neanche un’isola dorata dove i neoassunti, a fronte di turni massacranti pure nei festivi, portano a casa stipendi da fame e dove i collaboratori a volte sono pagati pochi euro. Ci siamo impegnati anche per loro, ottenendo alla Libertà di Piacenza la trasformazione di 5 collaboratori  in articoli 2 e 12. Allo stesso tempo abbiamo affiancato coi nostri avvocati altri freelance che sono stati minacciati e aggrediti mentre lavoravano, fornendo gratuitamente un’assistenza legale che non avrebbero potuto sostenere da soli. Grazie a legali come Alberto Piccinini sono state vinte cause che hanno condannato importanti realtà (come l’Editoriale Nazionale e la Regione) a risarcire o assumere collaboratori che per anni sono stati impiegati come articoli 1, ma inquadrati impropriamente e al di fuori delle leggi con altre forme contrattuali. Errori, come tutti, li abbiamo sicuramente commessi, però sono convinto che sia stato dimostrato come questa associazione punti ad essere il più moderna possibile, slegata dalle correnti, dalla politica, dai tornaconti personali. Ringrazio Lucia, Monica e Alessandra per il quotidiano contributo che danno agli iscritti di questa regione, ringrazio tutti i colleghi che sono impegnati negli organi dell’Aser – dall’esecutivo al direttivo – e in quelli di Ordine, Inpgi e Casagit. E ringrazio tutti voi per la fiducia che mi avete dato eleggendomi presidente permettendomi ogni giorno di svolgere un compito che mi rende felice perché credo che non esista difficoltà inaffrontabile e che il giornalismo possa avere, se lo vogliamo, ancora un grande futuro. Ma dipende da noi.
Matteo Naccari

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