“Best practices” per editori in crisi: la ricetta della presidente Corecom Giovanna Cosenza
Far incontrare editori in difficoltà con imprenditori di successo nei diversi settori, auspicando che qualcuna delle ‘best practices’ che hanno fatto la fortuna di un’azienda o di un comparto possa essere applicata anche alle pubblicazioni in crisi. Lo ha suggerito Giovanna Cosenza, docente di comunicazione politica, da poco presidente del Corecom dell’Emilia-Romagna che si appresta a presentare il piano delle attività 2014 (entro il 15 settembre).
La docente lo ha suggerito intervenendo a un dibattito sull’informazione alla FestUnità di Bologna, dove si è accennato anche alle difficoltà dell’editoria, stretta fra crisi globale, calo del mercato pubblicitario e trasformazioni tecnologiche tali da produrre cambiamenti strutturali anche nei modelli di comunicazione e nella professione giornalistica.
Cosenza propone dunque questi incontri con l’intenzione di ‘stimolare’ – ha detto – il settore editoriale ad agire non solo con piani di risparmio, ma nella sua funzione comunicativa propria di accompagnamento alle tante trasformazioni che l’intero pianeta sta affrontando.
Riflettendo poi sul settore, ha evidenziato come i giornali on line abbiano già una loro importante quota, ma rilevando che le trasformazioni non sono finite: tra le novità in arrivo, ha parlato anche di un ulteriore calo dell’informazione generalista (c’è poco mercato per “tante testate locali generaliste, bisogna differenziare, non tutti possono fare tutto”), a favore di un ‘palinsesto personalizzatò, che il lettore potrà costituire acquistando da una o più testate solo i singoli articoli o settori preferiti. Questo, ma anche il confronto tra
editori in crisi e imprenditoria di successo, è un’applicazione di due concetti: ‘fare sistema’e “fare della crisi un’opportunità”, ovvero cambiare per non soccombere a una crisi che impone cambiamenti.
Nella professione, sul web o in tv, Cosenza ha messo in guardia dai comunicatori che non sono giornalisti: “I non professionisti spingono al ribasso” la qualità dell’informazione.