Buon lavoro
di Serena Bersani, presidente Associazione della Stampa Emilia-Romagna.
È nato il sito dell’Aser. Non si poteva aspettare oltre. Anzi, siamo molto in ritardo: con i tempi e le nuove modalità della nostra professione. Vincendo alcune resistenze, oggi nemmeno più tanto comprensibili, abbiamo deciso di sospendere le pubblicazioni di Informaser, il nostro bollettino informativo cartaceo, per passare a un’informazione più immediata e continuativa. Perché, se vent’anni fa si poteva ancora guardare con simpatia al collega eccentrico che si ostinava a usare esclusivamente la macchina per scrivere rifiutando con disprezzo l’uso di nuove tecnologie, oggi tale atteggiamento non è più accettabile.
Chi non vuole o non è in grado di utilizzare le principali piattaforme informative, di navigare in internet, di comunicare via mail, di gettare uno sguardo su quello che succede nei social network, è di fatto fuori dalla professione. Anche i colleghi meno giovani, pensionati e quindi lontani dalle redazioni, devono tenere il passo e devono essere aiutati a farlo se privi di strumenti. Pertanto, non rimpiangete troppo l’Informaser cartaceo, non fossiliziamoci sul mezzo ma badiamo ai contenuti e, soprattutto, al fatto che essi arrivino in tempo. Meglio ancora, in tempo reale.
L’altro elemento che ci fa preferire l’online è la possibilità di interagire tra tutti noi soci del sindacato regionale dell’Emilia-Romagna, senza escludere chiunque altro voglia farlo, previa registrazione. Il dialogo, che talvolta manca anche per l’ampia dislocazione sul territorio delle redazioni e dei tantissimi colleghi non contrattualizzati, è da oggi aperto.
Sul sito vorremmo anche dare risposta alle tante domande che assillano i colleghi, sia attivi sia pensionati, in tema di diritti, contratti, previdenza, tutela della salute, della maternità, ecc. Scriveteci e cercheremo di dare risposte utili a tutti i quesiti di interesse generale con il contributo dei nostri fiduciari Inpgi e Casagit, delle competenti impiegate del nostro ufficio e degli esponenti anche di livello nazionale che compongono il Dipartimento sindacale regionale.
Abbiamo voluto mettere on line il sito dell’Aser il Primo Maggio, un data simbolica per darci coraggio. Sono tempi drammatici per il lavoro, e per chi esercita la nostra professione in particolare. Negli ultimi dodici mesi la crisi, e talvolta l’insipienza degli editori, ha fatto numerose vittime sul nostro territorio. Sono scomparse diverse testate, oltre 110 colleghi contrattualizzati hanno perso il lavoro, il precariato dilaga, l’abusivismo e lo sfruttamento pure.
Sono tempi drammatici, ma dando il via al nostro sito voglio proporvi un modo di vedere le cose che vuol essere ottimista. Credo che i momenti difficili sappiano mettere in moto le intelligenze migliori, come dimostrano i nostri padri e la storia. Credo che una reazione positiva possa attivare la creatività e la voglia di farcela di ognuno di noi e di tutti noi assieme.
Citando John Kay, “la strada più breve spesso non è una linea retta”. Perciò, esercitiamo il nostro “pensiero obliquo” (che è poi anche parte del nostro specifico professionale) per ottenere ciò che ci prefiggiamo: la tutela dell’occupazione, la salvaguardia dei contratti, compensi dignitosi per i non contrattualizzati, l’avvio di iniziative nuove su media e piattaforme diverse ma senza arretrare ulteriormente sul fronte dei diritti. Possiamo adeguarci ai tempi, variare il nostro orizzonte d’attesa, cercare soluzioni inedite. Non possiamo però perdere di vista l’obiettivo. La sfida è proprio questa: applicare nuovi paradigmi a un mestiere vecchio come il mondo. Per un giornalista la crisi, intesa come frattura e rinascita, è il momento più interessante per mettere in gioco la propria professionalità.
Dunque, buon Primo Maggio a tutti. E buon lavoro.
Gentilissima Giancarla, il suo augurio (il primissimo arrivatomi) mi onora e mi commuove. La sua inveterata negligenza mi fa sorridere perché mi ricorda tanto la mia. Ogni volta che vorrà collaborare sarò felicissima di averla con noi.
Un buon Primo Maggio speciale per una donna speciale quale è lei.
Con molta ammirazione
Serena Bersani