Cameraman aggredito a Reggio, la vicinanza di Aser e Ordine: “Pronti ad affiancarlo in ogni sede”

Ancora una volta sono stati commessi atti di violenza ai danni di operatori dell’informazione.
Un cameraman di TeleReggio, Simone Incerti, è stato preso a pugni e a calci dal figlio di un artigiano morto
in un incidente sul lavoro. In quel momento l’operatore stava girando immagini su suolo pubblico.
Ordine dei giornalisti e Associazione della Stampa Emilia-Romagna esprimono cordoglio per la tragica
morte dell’artigiano, ma nulla può giustificare l’aggressione e la violenza all’indirizzo di chi sta
semplicemente svolgendo il proprio lavoro. Il cameraman è stato aggredito dal figlio della vittima, “che –
racconta TeleReggio –  lo ha colpito con due pugni al volto rompendogli gli occhiali, poi gli ha sferrato un
calcio nel costato. Dopo avergli strappato il cellulare dalle mani, l’uomo lo ha rotto in mille pezzi. Non
ancora soddisfatto, mentre il cameraman saliva in auto per allontanarsi, l’aggressore ha preso a calci la
vettura, ammaccando la portiera e rompendo lo specchietto retrovisore sinistro”.
Purtroppo questo nuovo episodio si inserisce in un clima di odio nei confronti del mondo dell’informazione,
come se la responsabilità dei fatti fosse dei giornalisti e degli operatori. I giornalisti sono invece il baluardo
della democrazia, lo strumento che consente l’attuazione dell’articolo 21 della nostra Costituzione, che
sancisce il diritto dei cittadini ad essere informati
Ordine dei giornalisti e Associazione della Stampa Emilia-Romagna esprimono la piena vicinanza
all’operatore vittima di inaudita violenza e sono pronti a tutelarlo in ogni sede.

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