Casagit approva il bilancio ma boccia la rappresentanza di genere

Cerrato-MatteoliLa recente assemblea nazionale dei delegati Casagit ha ratificato all’unanimità il biilancio consuntivo 2015, che si è chiuso con un passivo di 1,55 milioni, dovuto ad un disavanzo per 2,5 milioni della gestione caratteristica (prestazioni sanitarie) compensato in parte dall’andamento della gestione extracaratteristica (attività finanziarie) che ha registrato utili per 950 mila euro. Il presidente Daniele Cerrato e il direttore generale Francesco Matteoli hanno invitato a leggere il bilancio consuntivo 2015 in stretta relazione al bilancio preventivo 2016, che indica un attivo di 1,5 milioni di euro (750 mila euro per la gestione caratteristica), quale portato delle misure correttive avviate a gennaio 2016. Cerrato ha indicato la persistente difficoltà tra la costante erosione delle entrare contributive (sempre meno giornalisti contrattualizzati e con retribuzioni in continua decrescita) e la sempre maggiore richiesta sanitaria (per il progressivo arretramento del Servizio sanitario nazionale) dal costo sempre crescente. Negli ultimi cinque anni, la Cassa ha perso 3.000 soci ed ogni indicatore lascia prevedere che, in futuro, Casagit non potrà più continuare a reggersi soltanto con la contribuzione classica (dai giornalisti contrattualizzati e pensionati) ma dovrà invece allargare la propria platea ed aprirsi al mercato. Una strada, questa, appunto già intrapresa con la costruzione di Casagit Servizi srl, con l’accordo con la Confcommercio (Casagit mette a disposizione, retribuita, il suo kow how per costruire una rete di assistenza sanitaria ai potenziali 700 mila titolari di esercizi commerciali) e con l’apertura di un secondo Poliambulatorio a Roma: iniziative dalle quali Casagit si aspetta un beneficio diretto per i soci, ma anche un ritorno economico dall’attività verso terzi. Il direttore Matteoli ha sottolineato come la sostanziale solidità economica della Cassa sia dimostrata dalla consistenza della riserva tecnica (oggi 34 milioni di euro, esattamente al livello del 2012), dal notevole volume della liquidità (oggi a 45 milioni) e dal volume degli accantonamenti (già assorbiti dal nostro conto economico) a copertura dei rimborsi 2015 e di anni precedenti non ancora liquidati, delle spese di avviamento di Casagit Servizi srl, dei crediti dalle aziende editoriali e dai soci. Quello delle aziende morose è un altro dei terreni di massima attenzione: delle oltre 1.400 aziende attive tenute alla contribuzione, almeno 400 lamentano un costante ritardo e difficoltà nei versamenti. Inoltre ci sono altre 300 aziende tra quelle fallite e cessate, nei confronti delle quali la Cassa ha crediti per circa 3,3 milioni di euro. L’assemblea dei delagati ha infine respinto a maggioranza la proposta di modifica dell’articolo 20 dello statuto riguardante la rappresentanza di genere.In pratica la proposta, elaborata da un’apposita commissione,  era così formulata. ‘Ciascun elettore dell’assemblea nazionale dei delegati può esprimere al massimo 8 preferenze. Le preferenze espresse non possono essere più di 5 per genere e, nel caso in cui si esprima più di una preferenza, entrambi i generi devono essere rappresentati, pena nullità del voto. Il vincolo di genere deve essere rispettato qualora ne ricorrano le condizioni’.

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