Contratto Uspi-Cisal, operazione avventurista che danneggia giornalisti e aziende. Le decisioni della Giunta Esecutiva FNSI e delle ARS

Revoca con effetto immediato del patto di alleanza sottoscritto con la Cisal l’11 dicembre 2017. Invito al Consiglio direttivo del Sindacato Giornalisti della Calabria a deferire al Collegio regionale di probiviri il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti della Calabria, per violazione dello Statuto federale. Mandato agli avvocati per verificare che il contratto sottoscritto da Uspi e Cisal sia conforme alle previsioni di legge, alla correttezza dei rapporti sindacali e soprattutto non arrechi pregiudizio ai giornalisti e, in tal caso, attivare ogni azione necessaria a garantire il rispetto delle regole.

È quanto stabilito dalla Giunta esecutiva della Fnsi riunita, in modalità telematica, con la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa dopo la notizia della firma di contratto per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale da parte di Uspi e Cisal, mentre era in corso con l’organizzazione datoriale guidata da Francesco Saverio Vetere una trattativa sul rinnovo del contratto firmato con la Federazione nazionale della Stampa italiana scaduto il 31 maggio 2020.

E mentre, come espressamente previsto dal patto di alleanza sottoscritto con la Fnsi, la Cisal si era impegnata riconoscere nei contratti nazionali di lavoro giornalistico stipulati dalla Federazione nazionale della Stampa italiana «l’unico strumento adeguato a regolamentare i diritti contrattuali dei giornalisti e a garantirne l’autonomia professionale».

Le decisioni della Giunta e delle Assostampa erano state anticipate da una dura presa di posizione del sindacato dei giornalisti all’indomani della stipula dell’accordo fra Uspi e Cisal, mai comunicata ufficialmente alla Fnsi.

In virtù di quanto accaduto, e in ragione dell’evidente mancanza di affidabilità dimostrata, Giunta esecutiva e Associazioni regionali di Stampa dichiarano infine cessato ogni confronto con l’Uspi sulla prosecuzione dei lavori di rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 maggio 2020, e di proseguire, al contempo, il confronto con le altre organizzazioni datoriali interessate, per la tutela contrattuale, assistenziale e previdenziale dei colleghi.

 

 

L-‘Associazione di Francesco Vetere si illude di scavalcare la Fnsi e sottoscrive un accordo con un’organizzazione autonoma per regolare il lavoro giornalistico nelle testate periodiche, online no profit. Il sindacato dei giornalisti continuerà a lavorare per assicurare un inquadramento economico e normativo degno per tutti i giornalisti del settore. Revoca immediata per il patto di alleanza con la Cisal, approvato dal Consiglio nazionale su proposta dell’allora segretario generale aggiunto Carlo Parisi.

La sottoscrizione di un contratto giornalistico fra Uspi e Cisal è un’operazione avventurista e priva di qualsiasi efficacia concreta per i giornalisti che operano nel settore online, dei periodici e no profit. Tale accordo, che rafforza il giudizio della Fnsi sull’inaffidabilità dell’Uspi come interlocutore, avrà l’unico effetto di produrre un danno sul piano previdenziale e assistenziale ai giornalisti, ma anche alle stesse aziende, che subiranno un aumento di costi.

È un’operazione che la Fnsi denuncerà in ogni sede, a cominciare da quella governativa, provvedendo all’immediata revoca del patto di alleanza approvato, a norma di Statuto, dal Consiglio nazionale su proposta dell’allora segretario generale aggiunto Carlo Parisi.

La Fnsi considera impraticabile qualsiasi ipotesi di ulteriore interlocuzione con l’Uspi e continuerà a lavorare con le altre associazioni datoriali del settore per assicurare ai colleghi coinvolti nella cessazione del contratto Fnsi-Uspi trattamenti economici e normativi che ne valorizzino dignità e professionalità.

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