Covid, dalla Regione 1 milione al settore. Naccari (Aser): “Si aiutano le aziende senza garanzie che il sostegno arrivi al lavoro”

La giunta dell’Emilia-Romagna ha messo sul piatto 1 milioni di euro per sostenere “velocemente” il comparto dell’informazione regionale. Un aiuto – hanno spiegato i vertici di via Aldo Moro in un incontro con le parti sociali, tra cui Aser e Fnsi – sotto forma di investimenti pubblicitari in inserzioni istituzionali per siti, radio, tv e giornali d’informazione.

Il contributo, a cui si aggiungerebbero 500mila euro per il circuito delle edicole, ha l’obiettivo di contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus ancora in corso. La Regione ha messo attorno al tavolo di una videoconferenza sindacati e associazioni di categoria per un confronto sui criteri nell’erogazione dei contributi regionali di sostegno al settore.
All’incontro ha partecipato il presidente Aser, Matteo Naccari, insieme ai componenti dell’Esecutivo dell’Associazione stampa regionale; con loro anche Mattia Motta, segretario aggiunto Fnsi e rappresentante dei freelance.
Introdotta dal presidente Stefano Bonaccini, la riunione di lavoro è stata condotta dal sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, e dall’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, e  ad Aser erano presenti rappresentanti degli editori (Fieg, Uspi, Aeranti-Corallo; e anche Anso e Confindustria Radio-Tv), Ordine dei giornalisti (con il presidente Giovanni Rossi) e sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil.
ASER: “Bene gli aiuti, ma nulla per uffici stampa e freelance”
Gli aiuti della Regione “sono senza dubbio un bene- commenta Matteo Naccari, presidente dell’Aser- tuttavia sono fondi che vanno alle aziende editoriali, non arrivano cioe’ ai giornalisti la cui situazione in regione, per molti versi e’ un disastro”. Ad esempio, prosegue il presidente dell’Aser, “tutto il settore dei freelance e’ in ginocchio: addetti stampa di cinema, teatri, fiere, aziende, eventi… E’ stato tutto cancellato e ci sono colleghi che da tre mesi non lavorano. Certo, e’ un problema tipico del lavoro precario, ma abbiamo voluto segnalare anche questa specifica esigenza. Ci e’ stato risposto che la Regione vedra’ se e come attivare un tavolo specifico. Va bene aiutare le aziende, ma si devono aiutare anche i giornalisti”, sintetizza Naccari

 

Qui di seguito i lanci dell’agenzia DIRE con le dichiarazioni del presidente Aser, Matteo Naccari 

DIRE Emilia-R. – 05-05-2020 – 14:41

*CORONAVIRUS. 1 MLN A EDITORIA EMILIA-R. “MA AIUTATE PURE CRONISTI”.
A CHI A CONTRATTI-STIPENDI-CONTRIBUTI REGOLARI; APPELLO DELL’ASER*

 

(DIRE) Bologna, 5 mag. – Arrivano i fondi promessi dalla Regione Emilia-Romagna per aiutare radio, tv, siti e quotidiani, ma anche edicole. A sostegno del circuito dell’informazione locale, nell’ambito del piano di investimenti contro la crisi economica legata all’emergenza coronavirus, la Regione ha previsto un fondo da 500.000 euro per le edicole ed un finanziamento straordinario da un milione di euro all’editoria locale, perché in questa situazione “rischia parecchio”, disse il governatore Stefano Bonaccini. E oggi la stessa amministrazione regionale ha accelerato su questo versante: c’e’ stato un incontro in cui il sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi e l’assessore al Bilancio Paolo Calvano hanno discusso con editori (Fieg e Aer-Anti-Corallo), Ordine dei giornalisti e sindacato dei giornalisti (Aser), i criteri per la ripartizione il milione destinato alle aziende editoriali. L’orientamento e’ a sbloccare i fondi nel giro di una settimana chiedendo il rispetto di alcuni parametri: pagamento regolare degli stipendi, essere in regola con i contributi, avere personale inquadrato con contratti regolari. Le risorse dovrebbero essere veicolate, come riferisce l’Aser, come pubblicita’ istituzionale sulle testate. Bonaccini aveva promesso che di questo fondo si sarebbe discusso con le rappresentanze e dopo una prima riunione della settimana scorsa oggi c’e’ stato il passo avanti. Gli aiuti della Regione “sono senza dubbio un bene- commenta Matteo Naccari, presidente dell’Aser- tuttavia sono fondi che vanno alle aziende editoriali, non arrivano cioe’ ai giornalisti la cui situazione in regione, per molti versi e’ un disastro”. Naccari pensa ai cronisti in cassa integrazione o con stipendio ridotto, ma anche alle “centinaia senza ammortizzatori sociali. Per questo abbiamo chiesto di valutare aiuti ad hoc anche a queste figure”.

 

Ad esempio, prosegue il presidente dell’Aser, “tutto il settore dei freelance e’ in ginocchio: addetti stampa di cinema, teatri, fiere, aziende, eventi… E’ stato tutto cancellato e ci sono colleghi che da tre mesi non lavorano. Certo, e’ un problema tipico del lavoro precario, ma abbiamo voluto segnalare anche questa specifica esigenza. Ci e’ stato risposto che la Regione vedra’ se e come attivare un tavolo specifico. Va bene aiutare le aziende, ma si devono aiutare anche i giornalisti”, sintetizza Naccari. Al tavolo sarebbe poi stato espresso il timore che il milione disponibile suddiviso per tutte le testate che possono candidarsi ad avere un contributo puo’ rischiare di essere, alla fine, di importi singoli abbastanza contenuti. Ad ogni modo, ora si aspetta che la Regione definisca la procedura operativa di riparto e assegnazione. Nel presentare il fondo di aiuto all’editoria, Bonaccini (oltre a chiedere una misura analoga a livello nazionale) aveva detto: “Mai come oggi credo che i cittadini percepiscano la bonta’ del lavoro quotidiano dei

giornalisti”.

 

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