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Editoriale Nazionale, i Cdr: «Edizioni accorpate in edicola e progetti nebulosi sul web: a rischio la qualità dei giornali». La risposta dell’editore

Oggetto: Altri tagli all’Editoriale Nazionale

Edizioni accorpate in edicola e progetti nebulosi sul web. L’Editoriale Nazionale, di proprietà del presidente degli editori Fieg Andrea Riffeser Monti, ha deciso di non stampare più dal 1 gennaio nello stabilimento di Loreto e di accentrare questa attività a Bologna e a Firenze, con conseguenze pesanti sulla qualità dell’informazione nelle Marche e in Toscana.

Come comunicato ieri ai Comitati di redazione del Gruppo dal primo gennaio in edicola usciranno accorpate le edizioni di Ancona e Macerata (fascicolo unico con foliazione dimezzata rispetto ad ora), di Empoli e Pontedera (stessa perdita di quantità di informazione) e di Pisa, Livorno e Grosseto (tre edizioni che diventano una). La decisione è stata presa in relazione all’impossibilità di stampare tutte le edizioni del Gruppo a Bologna e Firenze, spacciata come esigenza industriale.

Come giornalisti del Gruppo riteniamo invece che questa sia solo una decisione editoriale che prevede la smobilitazione del Carlino nelle Marche e una riduzione della presenza regionale della Nazione in Toscana. Offrire ai lettori edizioni rimaneggiate, scarse di informazioni e dove territori storicamente diversi vengono omologati senza alcuna motivazione provocherà un tracollo delle vendite con pesanti ricadute sui posti di lavoro e soprattutto sul diritto dei cittadini ad essere informati.

Ancora una volta, come dimostra il presidente della Fieg, gli editori sono sempre pronti a chiedere aiuti economici al governo e alla politica, a partire dal sottosegretario Alberto Barachini, promettendo in cambio informazione e prodotti di qualità e invece pensano solo a tagliare sradicando da zone importanti come queste i presidi informativi. Per questo speriamo che ci sia una presa di posizione forte da parte delle istituzioni, soprattutto locali, per scongiurare questa demolizione del patrimonio del Carlino e della Nazione e per bloccare gli accorpamenti, salvando così la presenza e l’identità di queste testate in queste zone. Sottolineiamo, inoltre, che alla riduzione dell’informazione cartacea non corrisponde una valorizzazione di quella online considerato che i progetti per i portali cittadini sono ancora tutti da definire e in ritardo e che a tutti i giornalisti del Gruppo è stata avanzata una nuova pesante richiesta di ammortizzatori sociali per il 2023.

Scriveremo al sottosegretario all’editoria chiedendo di legare i finanziamenti e gli aiuti al settore solo a chi veramente sostiene l’informazione di qualità escludendo chi, come il nostro editore, ha come unico obiettivo il taglio dei costi e delle retribuzioni dei giornalisti.

 

LA RISPOSTA DELL’EDITORE

Oggetto Solo tagli all’Editoriale Nazionale: basta bugie
Le edizioni cartacee di Ancona e Macerata accorpate (con l’eliminazione del 50 per cento dell’attuale foliazione), stessa sorte per quelle di Empoli e Pontedera e infine l’eliminazione delle edizioni di Pisa, Livorno e Grosseto per unirle in un solo misero fascicolo. Tradotto: smobilitazione nelle Marche del Carlino e arretramento in Toscana delle Nazione.
E’ questo il progetto che i vertici dell’Editoriale Nazionale (Qn, Quotidiano.net, il Resto del Carlino, La Nazione e il Giorno) hanno presentato ai Comitati di redazione del Gruppo. Lo scriviamo e lo ribadiamo (specificando che a quella riunione era presente una ventina di persone sia fisicamente che collegate) dopo aver letto le dichiarazioni di Andrea Riffeser Monti, editore dell’Editoriale Nazionale, che non solo nega che ci sarà una riduzione dell’informazione a livello locale, ma che anzi afferma che sarà ampliata grazie a questo scellerato progetto.
Sono i numeri a parlare. Probabilmente l’editore non conosce quanto sta succedendo all’interno della sua azienda oppure gli sono state raccontate bugie. Lo invitiamo quindi a informarsi dai suoi manager, ma intanto ricordiamo che le foliazioni saranno dimezzate, che le notizie pubblicate saranno drasticamente diminuite, che su internet non ci sarà nessun potenziamento (non esiste ancora un progetto specifico), insomma sarà sradicata la presenza di queste due testate storiche da territori importanti come le Marche e la Toscana. Ricordiamo inoltre all’editore che negli ultimi giorni sono arrivate decine e decine di lettere firmate da sindaci, politici, rettori e lettori che condannano questa scelta e che chiedono di bloccare questa iniziativa che partirà dal 1 gennaio. Come sa, inoltre, l’editore, non avvalersi più della rotativa di Loreto significa accentrare la stampa a Bologna e a Firenze con tutti i rischi del caso (ci saranno problemi di distribuzione) e quindi la riduzione di edizioni è obbligatoria. Anche noi giornalisti siamo consapevoli del periodo difficile che vive il settore dell’editoria (non a caso abbiamo da oltre dieci anni le buste paga ridotte dagli ammortizzatori sociali e l’azienda ha chiesto un altro piano di tagli per il 2023) e che i costi di produzione (carta compresa) sono esplosi, ma non accettiamo che ai lettori siano date informazioni scorrette su quanto sta succedendo e su scelte che sono solo in capo all’editore e ai suoi manager. Confidiamo che ci sia un ripensamento e che si trovi una soluzione che garantisca la vita a queste edizioni.
I Comitati di redazione di Qn, Quotidiano,net, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno.

 

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