Bologna, esercente strappa mascherina e insulta cronista dell’agenzia Dire. La solidarietà Aser: “Non accettabile in una società democratica”

L’Associazione Stampa Emilia-Romagna esprime tutta la solidarietà e vicinanza al collega dell’Agenzia di stampa Dire minacciato e insultato pesantemente dal gestore di un locale di Bologna raggiunto da un’ordinanza di chiusura anticipata da parte del sindaco Virginio Merola. Il collega stava semplicemente facendo il suo lavoro di cronista, cercando di raccogliere le reazioni del titolare al provvedimento ma è stato insultato a più riprese con gravi epiteti, «pezzo di merda», e gravi minacce come «ti spezzo le cosce, è meglio che lo sai, ti ho fotografato», espressioni non accettabili in una società democratica.

Qui di seguito le agenzie DIRE sulla vicenda capitata al cronista.

 

BOLOGNA. GESTORE BONACCORSI CONTRO CRONISTA: TI SPEZZO IL COLLO
PERNA STRAPPA MASCHERINA A GIORNALISTA ‘DIRE’: “HO LA TUA FOTO”

(DIRE) Bologna, 10 feb. – “Ti spezzo il collo”. “Ho la tua foto”.
Sono alcune delle frasi proferite dal gestore del bistrot
Bonaccorsi di via Saragozza, a Bologna, nei confronti del
giornalista dell’agenzia ‘Dire’ che oggi si e’ recato fuori dal
locale dopo che il sindaco, Virginio Merola, ha firmato
un’ordinanza che, come recita il comunicato dell’amministrazione,
ne impone la chiusura dalle 15 alle 6 “dopo numerose segnalazioni
sul mancato rispetto delle misure di contenimento imposte dalla
pandemia”.
Il giornalista della ‘Dire’ poco dopo le 15 ha chiesto un
commento a Giorgio Perna, che ha preferito non rispondere
limitandosi a poche frasi e lasciando la parola all’ex
consigliere comunale Massimiliano Mazzanti. Conclusa
l’intervista, il cronista si e’ fermato per qualche minuto poco
distante dall’ingresso del locale per scrivere un articolo con il
cellulare. Poco dopo, Perna (senza mascherina) si e’ avvicinando
raccomandandogli di “non scrivere niente di brutto” aggiungendo,
poi, “togliti la mascherina”. Di fronte alla richiesta reiterata
piu’ volte, il giornalista ne ha chiesto il motivo e Perna ha
risposto affermando: “Toglitela, o te la tolgo io”. Cosa
effettivamente successa: il ristoratore ha strappato con forza la
mascherina dal volto del giornalista e, nel farlo, lo ha colpito
con una manata sul labbro. Sono quindi iniziate le minacce: “Ti
ho visto in faccia”, “ti scatt’ a capo”, “ti faccio cap’ e muro”,
“ti spezzo il collo”. Il cronista ha cominciato quindi ad
allontanarsi, raggiunto pochi metri piu’ in la’ da Mazzanti che
gli ha chiesto cosa fosse avvenuto. Nel frattempo, Perna e’ tornato ad
avvicinarsi dicendo “devi cancellare il video” e poi “vattene da
qua o ti rincorro fino alle due Torri”. Quando il cronista era
ormai sulla strada, Perna (cosi’ come testimonia un video in
possesso della ‘Dire’) ha continuato con insulti e minacce:
“Pezzo di merda, sei un pezzo di merda. E ora ormai ti…”, ha
aggiunto indicandosi con una mano il viso.
E ancora: “Ti scatt’ ‘a capo… ti spezzo le cosce, e’ meglio
che lo sai…”. E infine: “Ti ho fotografato”, ha urlato Perna
mentre il cronista si allontanava.

 

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Quel che e’ successo oggi, e viene qui raccontato e documentato
con un video, e’ un brutto fatto di cronaca. Lo resocontiamo con
precisione, cosi’ come abbiamo dato conto dell’iniziativa che si
e’ svolta nel locale sul tema delle Foibe, per dovere di cronaca
e per far capire quanto sia prezioso, e alle volte per nulla
facile, fare informazione. Ma anche per dire che le minacce
-cosi’ insistite e mirate- sono sproporzionate e gravi. Se e’
comprensibile la difficolta’ di uno stato d’animo di un momento,
non e’ accettabile che questo si trasformi in aperte
intimidazioni. Il nostro giornalista ha fatto il suo mestiere con
correttezza e rispetto.

Mattia Cecchini, caporedattore agenzia DIRE
(Pam/ Dire)

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