Femminicidio Alice Neri: fotografi e operatori video fuori dal tribunale di Modena. La delusione di Aser

 

Fotografi e operatori video lasciati fuori dal Tribunale di Modena per l’avvio del processo sul femminicidio di Alice Neri. Prima del dibattimento, i giornalisti sono stati invitati, insieme al resto del pubblico, ad assistere da una saletta collegata a un monitor tramite sistema a circuito chiuso, ma lo spazio era troppo stretto da non consentirlo. E’ stato così necessario, ritardare l’inizio del processo e trasferire l’udienza in un’altra aula più grande.

L’Aser (Associazione stampa dell’Emilia-Romagna) insieme all’Associazione stampa modenese e all’Ordine dei giornalisti aveva chiesto al Tribunale di poter realizzare immagini del dibattimento, o parti di esso, nel pieno rispetto delle persone coinvolte e della Corte senza ledere i diritti di alcuno, ma a tutela del diritto di cronaca e della libertà di stampa sancito dalla Costituzione.

Pur ricordando che tale permesso era stato concesso a Reggio Emilia per il processo Saman e a Bologna per il processo Matteuzzi il Tribunale di Modena ha risposto negativamente spiegando che per l’uccisione di Alice Neri “non ricorre un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento”.
“In questo modo – rileva delusa Aser – è stata negata ai colleghi la possibilità di lavorare al meglio al fine di offrire un’informazione accurata e completa su un processo di tale rilevanza”

 

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