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Immagini Roma-Udinese, Usigrai: «Bene l’istruttoria dell’Agcom, ma la legge Melandri è da cambiare»

Lo stadio Olimpico di Roma (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)

I rappresentanti sindacali dei giornalisti del servizio pubblico si sono espressi sulla questione della mancata diffusione dei contributi sulla contestazione dei tifosi della Roma durante la partita del 22 settembre.

«L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, su proposta del presidente, ha dato mandato agli uffici di avviare un’istruttoria riguardante l’accesso alle immagini per il diritto di cronaca in relazione agli episodi di contestazione verificatisi durante la recente partita di calcio tra Roma e Udinese». Lo si legge in una nota diffusa dall’Autorità giovedì 26 settembre 2024. L’Agcom «intende verificare se ci siano state limitazioni ingiustificate all’accesso alle immagini da parte degli operatori dell’informazione».

La notizia è stata commentata dall’Esecutivo Usigrai attraverso un comunicato stampa: «L’istruttoria avviata da Agcom sul rispetto del diritto di cronaca nella vicenda delle proteste nell’incontro di calcio Roma Udinese di cui non si sono potute vedere le immagini, conferma quanto denunciato in più occasioni dall’Usigrai».

I rappresentanti sindacali dei giornalisti del servizio pubblico aggiungono: «Da quando è in vigore la legge Melandri che disciplina la titolarità e la commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi si è di fatto limitato il diritto di cronaca che trova fondamento nell’articolo 21 della Costituzione. Nonostante il regolamento Agcom sull’accesso alle immagini degli eventi sportivi da parte degli operatori dell’Informazione, avviene regolarmente che fatti di interesse pubblico che accadono nell’ambito di manifestazioni coperte da Diritti non possano essere ripresi dalle telecamere dei giornalisti.

Usigrai sottolinea poi che «a pagare il prezzo di queste norme sono i cittadini che vedono leso il loro diritto ad essere informati» e chiede «ancora una volta che si rompa questo muro che impedisce ai cittadini di sapere cosa accade all’interno degli impianti sportivi durante manifestazioni che sono di interesse pubblico e che invece sono finite sotto il dominio di una “Regia Unica” che oscura ogni evento che non sia funzionale agli interessi di chi ha comprato i “diritti”. Con buona pace della Costituzione e del diritto dell’informazione».

Da fnsi.it
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