Il primo atto presentato alla nuova gestione dell’INPGI comincia con un pasticciaccio. I colleghi eletti in Emilia-Romagna nel consiglio generale dell’Istituto Gianluca Zurlini e Matteo Naccari si sono accorti che circolava un documento che si sosteneva portasse anche le loro firme e che, invece, non avevano mai firmato. Per segnalare il fatto, i colleghi hanno inviato la seguente comunicazione alla direttrice dell’INPGI Mimma Iorio:
“Abbiamo saputo che le nostre firme compaiono nel documento, divulgato in rete, in cui si chiede una convocazione di un Consiglio generale per discutere la riduzione dei compensi agli amministratori dell’istituto. Ci teniamo a sottolineare che non abbiamo mai posto nessuna firma sotto quel documento e che i nomi che lì compaiono sono un falso. Rimarchiamo la grave scorrettezza di cui chiederemo conto ai responsabili. A disposizione per chiarimenti”.
La dottoressa Iorio ha risposto:
“Gentili consiglieri, prendo atto della vostra comunicazione di cui terremo conto ai fini della richiesta inoltrata dal consigliere Stigliano della convocazione urgente del Consiglio generale”
A sua volta, la neo eletta presidente dell’Istituto Marina Macelloni ha inviato una lettera alla consigliera Daniela Stigliano, che aveva presentato il documento incriminato, evidenziando la contestazione di Zurlini e Naccari e, tuttavia, rendendosi disponibile a trattare il tema dei compensi degli amministratori avendolo già messo all’ordine del giorno del consiglio generale calendarizzato per la fine di aprile.
La consigliera Stigliano ha così risposto a Macelloni: “Tutte le 18 firme, raccolte da me e da altri consiglieri generali promotori della richiesta di convocazione del Consiglio generale in sessione straordinaria, sono state apposte di loro pugno da consiglieri presenti alla riunione del 22 marzo. Il documento è stato quindi consegnato alla presidenza del Consiglio e al Direttore generale (allego la scansione digitale della fotocopia rilasciatami dagli uffici lo stesso 22 marzo). Ed è quel testo che fa fede, null’altro.
Anche la mia mail di giovedì era non la ripresentazione della richiesta di convocazione ma un semplice “memo” per la riunione del Consiglio di amministrazione, dove comunque mi sembra il tema non sia stato neppure affrontato, nonostante il Cda fosse presieduto – prima della tua elezione a presidente – dal Consigliere anziano, Giuseppe Gulletta, che era lo stesso presidente del Consiglio generale a cui la richiesta di convocazione era stata consegnata. Peraltro, il messaggio del collega consigliere Matteo Naccari, a nome anche del consigliere Gianluca Zurlini, non fa riferimento, come tu erroneamente scrivi, alla mia mail di giovedì 7 aprile, visto che è stato inviato in data precedente (4 aprile) e mai notificato dagli uffici dell’Istituto a me, in quanto presentatrice della richiesta.
Le firme originali di tutti i Consiglieri generali, a eccezione degli assenti, sono state depositate davanti ai funzionari dell’Istituto la mattina del 22 marzo, per accettazione della carica, prima della riunione del Consiglio. Sarebbe stato compito dunque dell’Istituto verificare la corrispondenza delle firme raccolte per la richiesta di convocazione con gli originali depositati, e questo prima della presentazione della richiesta a te, in quanto Presidente. Questo avrebbe dimostrato:
- che le firme sono tutte originali e di mani diverse;
- che la firma attribuita al consigliere Naccari è invece del consigliere Mario Antolini;
- che eventualmente può quindi esserci stato un mero errore di attribuzione, da parte di chi non era in possesso di tali firme originali, dovuto alle modalità di raccolta da parte di più persone in momenti diversi durante la riunione del Consiglio del 22 marzo;
- che tale errore meramente formale sarebbe stato facilmente riscontrabile da parte dell’Istituto, provvedendo alla verifica di tutte le firme apposte sotto la richiesta, e non solamente di alcune come sicuramente è avvenuto visto che né io né altri consiglieri generali siamo stati contattati per chiedere conto della nostra sottoscrizione.
Ribadisco dunque che tutte le firme sono autentiche e autografe e che nessuna di esse è stata manipolata. Chi afferma il contrario dovrà dimostrarlo in ogni sede civile e penale, per la piena tutela della onorabillità e della correttezza mie e di tutti i firmatari della richiesta. Pertanto, la richiesta di convocazione è pienamente valida.
Ti invito a convocarmi urgentemente per una verifica congiunta, alla presenza tua, di uno o più Sindaci e dei rappresentanti degli uffici presso cui sono cui state depositate le firme, per confrontare tali firme depositate con quelle originali apposte sotto la richiesta di convocazione da me consegnata al consigliere Gulletta e al direttore generale Mimma Iorio, in modo da chiarire eventuali meri errori di attribuzione. Chiedo che i risultati di tale verifica siano comunicati e resi pubblici con le stesse modalità della comunicazione in oggetto.
Nel merito, ritengo inoltre che l’interpretazione della norma relativa al quorum necessario per la validità di una richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio generale che tu riporti sia errata. È di tutta evidenza – in linea peraltro con il parere legale richiesto dagli uffici dell’Inpgi e rilasciato dall’avvocato professor Sergio Marullo di Condojanni per dirimere la questione relativa alla presidenza della prima seduta della nuova consiliatura, con riferimento in particolare al punto 6, capoversi 6 e 7, di tale parere – che solo consiglieri generali con diritto di voto possano presentare una richiesta di convocazione straordinaria, ovvero 65 consiglieri, come recita l’articolo 7 dello Statuto dell’Inpgi. Il numero minimo di sottoscrittori per la richiesta di convocazione è quindi pari a 16 consiglieri (16,25, approssimato per difetto a 16), come a tutti era noto.
In osservanza di tale previsione statutaria, la richiesta di convocazione straordinaria resta dunque pienamente valida. E sono certa che, nel tuo ruolo di Presidente, vorrai prontamente rispettare il dettato dello Statuto”.
Qui sotto il link al documento incriminato: