Inpgi, tagli indennità e dismissioni immobili: il report del fiduciario

INPGIdi Matteo Naccari*

 

Care colleghe, cari colleghi,
il Consiglio generale dell’Inpgi, nella riunione del 7 giugno, ha deciso di tagliare del 10% l’indennità del presidente, Marina Macelloni, che è adesso stabilita in 230mila euro lordi l’anno, cifra che consentirà alla collega (ora in aspettativa non retribuita) di non subire danni economici – sotto ogni profilo – rispetto a quanto percepiva al Sole 24 Ore, dove ricopriva la carica di caporedattore centrale.
Inoltre, è stato deciso un taglio del 5% dell’indennità di carica dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo e l’eliminazione di tutti i gettoni di presenza (80 euro lordi a seduta) per la presenza dei consiglieri ai Consigli e alle commissioni (anche se nel prossimo Consiglio dovrebbe essere avanzata e votata la proposta di reintrodurli per i freelance e per i disoccupati). Considerato che fino all’ultimo Consiglio i costi di indennità e gettoni erano pari a circa 1.300.000 euro l’anno, è stato quantificato che questi provvedimenti dovrebbero garantire un risparmio per l’ente, su questa cifra, di circa il 25%.
Durante il Consiglio è stato illustrato il piano delle dismissioni degli immobili dell’Istituto, grazie alla presenza dei manager della Sgr Investire, la società che si occupa della gestione del Fondo Amendola, al quale gli immobili sono stati conferiti. Il piano, in sostanza, prevede la vendita di circa la metà del patrimonio immobiliare entro il 2020, per un valore complessivo di circa 700 milioni di euro.
Le dismissioni dovrebbero partire già nei prossimi mesi e procedere per tranche, con l’obiettivo di dismettere gli immobili che sono considerati meno valorizzabili (sia come posizione sia come qualità), pezzi con prezzi non superiori ai 500mila euro e soprattutto fuori Roma e Milano. Siccome il 90% delle case è ora occupato, si ipotizza di offrire pesanti sconti sul valore di mercato (il 20%) agli inquilini con le agevolazioni che potranno essere estese fino al quarto grado di parentela dell’inquilino stesso. Saranno poi offerte convenzioni per stipulare mutui e a chi deciderà di non comprare sarà data la possibilità di cambiare alloggio. E’ stato chiesto di dare priorità nell’acquisto, nel caso l’inquilino dica no, agli iscritti Inpgi, pubblicizzando il più possibile gli immobili in vendita. Va specificato che ancora non sono stati individuati quali immobili finiranno per primi sul mercato né quali saranno alienati (o perlomeno non sono state prese decisioni definitive), ma già nelle prossime settimane il piano dovrebbe essere definito per poi diventare operativo.
*fiduciario Inpgi Emilia-Romagna

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