Insediato il nuovo direttivo dell’Associazione stampa modenese con Pier Paolo Pedriali presidente
Il nuovo presidente, eletto con il voto unanime dei rappresentanti dell’Associazione stampa modenese, è il giornalista Pier Paolo Pedriali. Alta la partecipazione al voto per il rinnovo delle cariche del sindacato.
MODENA – Pier Paolo Pedriali, 43 anni, giornalista di Trc, è il nuovo presidente dell’Associazione stampa modenese, eletto all’unanimità dal nuovo direttivo uscito nei giorni scorsi dalle elezioni del sindacato. Pedriali sostituisce Roberto Righetti che ha guidato l’Associazione dal dicembre 2010, per tre mandati.
Il nuovo direttivo è composto dai giornalisti Miriam Accardo (Responsabile Comunicazione di Fondazione di Modena), Riccardo Borsari (Giornalista E’ Tv-Rete7), Generoso Verrusio (Ufficio Stampa Confindustria Emilia area centro) per i professionali e da Paolo Tomassone (Giornalista Resto del Carlino e Askanews) per i collaboratori.
Alle elezioni a Modena ha votato oltre la metà degli aventi diritto (ben il 63 per cento tra i professionali) e Pedriali è risultato il primo degli eletti con 34 preferenze su 51 voti validi: Accardo e Borsari hanno ottenuto 19 preferenze, Verrusio 18; tra i collaboratori, Tomassone 4 preferenze su 4 votanti.
L’Associazione stampa modenese con 104 iscritti (81 professionali e 23 collaboratori) rappresenta la più numerosa sezione provinciale dell’Aser, il sindacato regionale della categoria che ora è presieduto dal giornalista di Parma Paolo Maria Amadasi, eletto come successore di Matteo Naccari che è entrato a far parte della segreteria della Federazione nazionale della stampa.
“L’alta partecipazione al voto è un segnale significativo per la categoria – sottolinea Pedriali – che si trova ad affrontare una fase di grandi trasformazioni della professione e ha bisogno di veder presidiati diritti e condizioni del lavoro giornalistico. Ringraziando Roberto Righetti e il precedente direttivo per il lavoro svolto intendiamo confermare e rilanciare una presenza forte dell’Associazione nella società modenese per affermare il ruolo della professione giornalistica, difendendone l’autonomia e gli spazi di libertà, e rappresentare un punto di riferimento e di stimolo nel dibattito democratico”.