Interviste a pagamento, la Procura della Corte dei Conti ha chiuso l’istruttoria
Il Procuratore regionale della Corte dei Conti, Salvatore Pilato, ha confermato all’ANSA che sono state definite le attività preistruttorie dell’inchiesta sulle spese relative all’attività informativa dei gruppi politici dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, insomma le somme per pubblicità e per ritorni giornalistici, le cosiddette interviste o comparsate a pagamento.
Il magistrato non ha invece confermato le indiscrezioni pubblicate on line da Il Fatto Quotidiano, secondo il quale stamattina sarebbero stati consegnati “inviti a dedurre”, atto analogo nella procedura della magistratura contabile all’avviso di fine indagine in quella penale (e dunque atto che prelude all’imputazione), ad alcuni esponenti dell’assemblea legislativa.
I giornalisti firmatari dell’articolo, Annalisa Dall’Oca e David Marceddu, fanno anche i nomi dei politici coinvolti, in particolare Silvia Noè, Udc, e Andrea Defranceschi, M5S, che avrebbero confermato al quotidiano l’arrivo dell’atto. Ma spiegano che l’invito a dedurre entro 30 giorni memorie in loro difesa (dopo le quali il magistrato della Procura contabile ha altri quattro mesi per l’eventuale citazione a giudizio o per l’archiviazione) potrebbe essere arrivato o stare per arrivare anche ad altri loro colleghi, anche degli altri gruppi coinvolti, tutti tranne l’Idv.
È chiaro che il magistrato può confermare solo quello che non è coperto da segreto, e cioè la chiusura dell’attività istruttoria, mentre debba tacere sugli sviluppi, che avranno un esito verosimilmente a settembre.
In febbraio Pilato aveva spiegato che gli accertamenti riguardavano spese attorno ai 100-200.000 euro in due-tre anni e che il seguito dell’istruttoria avrebbe riguardato la dannosità eventuale, ovvero il compimento o meno di un illecito amministrativo o contabile. Dopo le deduzioni delle parti, la valutazione di Pilato sarà completa.