“La cittadinanza nel tempo del web 2.0”: una ricerca dell’Università per i 20 anni della Dire
La metà delle persone interessate all’informazione locale di Bologna e dell’Emilia-Romagna risiede
in un’altra regione. Lo rivela una ricerca dell’Università di Bologna, ‘Informare, comunicare, partecipare: La cittadinanza nel tempo del web 2.0’, coordinata da Cristian Vaccari e Augusto Valeriani, in occasione del ventesimo anniversario della presenza in Emilia-Romagna dell’agenzia Dire.
Un’analisi degli utenti che seguono oltre 200 account su Twitter legati alla vita pubblica bolognese (dall’informazione alla politica, dalla cultura all’associazionismo) rivela infatti che solo il 31% risiede o è domiciliato a Bologna e un altro 13% vive in un’altra città dell’Emilia-Romagna. Due terzi di questi ultimi sono emiliani e un terzo romagnoli. Il 51% degli intervistati, invece, risiede in un’altra regione italiana, con il restante 4% che vive all’estero. Il 21% degli utenti che seguono account legati alla vita pubblica bolognese risiede in Lombardia, il 14% nel Lazio, l’8,5% in Toscana e l’8% in Veneto.
Istituzioni, testate giornalistiche e cittadini, osservano i ricercatori, possono dunque utilizzare i social media per rivolgersi a una molteplicità di destinatari che non sono automaticamente definiti dai confini amministrativi.
La ricerca è stata presentata a Bologna in una giornata dedicata alla celebrazione del ventennale della Dire, alla quale hanno partecipato anche il sindaco di Bologna Virginio Merola e il rettore dell’Università Ivano Dionigi.