Lettera aperta ai ministeri competenti dei lavoratori del gruppo di Telesanterno: “Stipendi in ritardo”
Questa la lettera aperta scritta alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri competenti dai lavoratori di Telesanterno, Telecentro, Telestense, Publivideo2 e sottoscritta da tutte le Organizzazioni sindacali, compresa l’Aser:
“Illustrissimi
Presidenza del Consiglio,
Ministero dello Sviluppo Economico,
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
siamo i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali del Gruppo Televisivo dell’Emilia-Romagna Telesanterno, Telecentro, Telestense, Publivideo2. Ci rivolgiamo a voi per segnalare che, da circa tre anni, le nostre retribuzioni vengono corrisposte con un ritardo di 2-3 mesi.
Insieme alle Organizzazioni Sindacali nel corso di questi anni sono stati condivisi dei piani di rateizzazione degli stipendi arretrati che tuttavia non vengono rispettati.
Le aziende ci hanno comunicato di aver ricevuto parte dei contributi 2014, in particolare il 30 per cento su GTV SRL, SCT ENGINEERING SRL, pari a circa 90 mila euro ed il 70 per cento su REI SRL, pari a circa 120 mila euro, ma questo non si è tradotto purtroppo nel saldo degli stipendi arretrati.
Le aziende, anche a seguito del parziale pagamento dei contributi pubblici, ci stanno dicendo che è necessario trasformare i nostri rapporti di lavoro in contratti di lavoro part-time per un periodo di almeno 6 mesi. Questo nonostante il forte accumulo di ferie e permessi arretrati che dimostra la piena saturazione della risorsa lavoratori.
I sindacati, dal canto loro, hanno proposto un accordo per l’utilizzo degli strumenti ordinari di flessibilità (a partire dalla fruizione delle ferie residue) e, a seguire, l’attivazione di uno strumento di ammortizzatore sociale in deroga. Questo è stato definito dalla proprietà, come un “pannicello caldo”.
Infine, più volte è stata richiesta dai Sindacati, del tutto inascoltati, la presentazione di un piano industriale che garantisca futuro e stabilità occupazionale alle diverse emittenti, in un quadro già così fortemente instabile.
Per tutte queste ragioni noi lavoratori, insieme alle nostre Organizzazioni Sindacali, abbiamo deciso di scrivervi per chiedervi di accelerare il pagamento dei contributi pubblici residui e per invitarvi ad una riflessione sui comportamenti di alcuni imprenditori del sistema radiotelevisivo locale che scaricano la crisi del settore per intero sui lavoratori, con tagli generalizzati, non pagando le retribuzioni e senza piani di rilancio, negando, di fatto, ogni criterio di responsabilità sociale di impresa.
Auspichiamo infine che nel DDL sull’Editoria, in discussione al Senato, venga inserita una norma che vincoli l’erogazione dei contributi pubblici non solo alla regolarità contributiva previdenziale, ma anche all’effettivo e regolare pagamento delle retribuzioni.”