Lettera del presidente Aser, Matteo Naccari, all’editore di Radio Bruno, Gianni Prandi. “Spegnere ora una voce dell’informazione locale è uno schiaffo alla democrazia. Troviamo una soluzione”

Dopo la notizia della volontà di chiusura della sede bolognese di Radio Bruno, di cui abbiamo riferito qui, il presidente dell’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna, Matteo Naccari, scrive una lettera aperta all’editore dell’emittente, Gianni Prandi con l’obiettivo di evitare licenziamenti e trovare strade alternative per non spegnere una voce del panorama dell’informazione locale. Qui di seguito la lettera di Naccari (Aser).

 

 

A Gianni Prandi, editore di Radio Bruno

Gentile Prandi,

le chiedo di ritirare subito i licenziamenti dei tre colleghi della sede di Bologna della vostra radio. Glielo chiedo come presidente dall’associazione stampa Emilia Romagna, ma anche come giornalista perché credo che spegnere una voce dell’informazione locale sia sempre uno schiaffo alla democrazia. Se come dichiara alla base di tutto questo non ci sono motivi economici allora una soluzione si può trovare anche ricollocando il personale, se si definirà  un accordo, oppure evitando decisioni così drastiche. Radio Bruno è conosciuta in tutta la regione e ora lo sarà di più perché brutalmente ha licenziato tre suoi dipendenti senza cercare alternative. Non credo sia un bel biglietto da visita per lei. Quindi ribadisco la richiesta di congelare i licenziamenti e di discutere un percorso alternativo. Sarebbe un punto di merito per lei ma anche per tutti noi: le prometto il massimo impegno da parte del sindacato se deciderà di farlo.

Grazie

Matteo Naccari presidente Aser

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