Licenziamenti a “Vita Nuova”, la solidarietà di Ucsi e dei giornalisti precari dell’Emilia
Decisa presa di posizione dei colleghi dell’Ucsi, il gruppo dei giornalisti cattolici dell’Emilia-Romagna, in seguito ai due licenziamenti avvenuti al periodico della diocesi di Parma “Vita Nuova”.
“La sezione Emilia-Romagna dell’Unione cattolica stampa italiana esprime piena solidarietà alle due dipendenti del settimanale Vita Nuova, licenziate dalla diocesi di Parma, editrice della testata. – si legge in una nota – L’Ucsi E-R non entra nel merito della decisione della diocesi di ristrutturare la redazione di Vita Nuova, mantenendo solo due dei quattro dipendenti, ma, nel ribadire l’importanza per la Chiesa di poter disporre di propri mezzi di comunicazione, rileva come ci sia modo e modo di interrompere un rapporto di lavoro e come in particolare non si possa prescindere dalla dignità dei lavoratori, nel caso specifico di due lavoratrici. I mezzi di comunicazione della Chiesa, infatti, per la natura del messaggio che sono chiamati a diffondere, non possono rispondere esclusivamente a logiche di natura economica, ma vanno inseriti in un contesto più ampio di azione pastorale.
Facciamo nostro il pensiero del presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, che, alcuni anni fa proprio a Parma, ha ricordato che le parole di Gesù “chi lavora ha diritto al suo nutrimento” (Mt. 10,10) non vogliono dire soltanto «dare un giusto salario ma significano soprattutto riconoscere, nella sua totalità, la dignità umana di quel lavoratore, che prima di essere un lavoratore è un essere umano e che attraverso il lavoro può santificare la sua vita».
Questa attenzione per l’essere umano pare essere mancata nella vicenda che riguarda le due dipendenti del settimanale diocesano di Parma, mandate via da un giorno all’altro.
Per questo auspichiamo che la diocesi possa ripensare alla scelta di licenziare, salvaguardando invece tutti i posti di lavoro”.
Solidarietà anche da parte dei colleghi precari della regione, che scrivono in un comunicato:
“L’Assemblea dei giornalisti precari dell’Emilia, che organizza giornalisti e fotografi non-dipendenti di Gazzetta di Parma ed Editoriale Libertà (Piacenza), esprime la massima vicinanza alle due lavoratrici licenziate al settimanale Vita Nuova di Parma.
Si tratta di una collega giornalista e di una grafica/poligrafica impiegate nella redazione di Vita Nuova, rispettivamente, dal 2000 e dal 1990 e rimaste in questi giorni senza lavoro dopo l’annuncio, da parte del settimanale della Diocesi di Parma, della sua trasformazione in inserto settimanale del quotidiano cattolico Avvenire. Licenziando due dipendenti su quattro.
Stando a quanto si apprende, alle lavoratrici sono state consegnate lettere di licenziamento e accompagnate alla porta nonostante la possibilità di accedere a “contratti di solidarietà” che avrebbero garantito, per 36 mesi, un’identica riduzione del costo di lavoro.
Alle lavoratrici, l’Assemblea giornalist* precari dell’Emilia esprime solidarietà umana e vicinanza sindacale e dichiara fin d’ora il proprio supporto alle eventuali iniziative che sindacato e lavoratrici intenderanno intraprendere per richiamare ai propri doveri di responsabilità sociale la Diocesi di Parma e i vertici dell’ Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti”.