Macchine da scrivere e comunicazione in tempo di guerra: una mostra
Ci sono anche gli “scheletri” delle due macchine da scrivere recuperate dopo l’attentato terroristico del 13 marzo 1979 compiuto nella sede dell’Aser, allora in via San Giorgio, nell’incendio della quale andò distrutto l’intero archivio dell’associazione e perse la vita una donna di 49 anni, Graziella Fava, esposte nella mostra “Macchine per scrivere e comunicazione in tempo di guerra” allestita fino al 25 aprile nella Sala dei Teatini in Strada Maggiore 4.
In mostra circa 40 modelli di macchine per scrivere che hanno permesso a famosi reporter di guerra di descrivere le battaglie direttamente sul campo. Come, per esempio, la Virotype, modello francese del 1914, utilizzata ampiamente nelle trincee della prima guerra mondiale e che, grazie alla sua leggerezza, poteva essere usata anche andando a cavallo. Oppure la Corona 3, resa celebre da Ernest Hemingway. Non potrà mancare la Olivetti M1 che subì una limitazione del numero di esemplari costruiti proprio a causa della prima guerra mondiale poiché la Olivetti venne riconvertita a costruzione di materiale per l’esercito. In tempi più recenti, si trovano le leggendarie Olivetti Lettera 22 e Lettera 32 utilizzate da tutti i giornalisti, tra i quali Indro Montanelli, Enzo Biagi, Oriana Fallaci e Tiziano Terzani.
La mostra è organizzata dall’Associazione nazionale collezionisti macchine per ufficio (www.compuitalia.it) con il patrocinio del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna e curata dai collezionisti Domenico Scarzello e Cristiano Riciputi.