Si è svolto nel pomeriggio di venerdì 20 settembre 2024, a Modena, l’incontro “La salute mentale dei giornalisti tra precarietà, minacce legali e norme deontologiche”. L’iniziativa, organizzata all’interno del festival di giornalismo investigativo Dig, è stata sostenuta da Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) e da Aser (Associazione della stampa Emilia-Romagna) in collaborazione con Asm (Associazione stampa Modena).
Dopo i saluti del presidente di Aser, Paolo Maria Amadasi, l’incontro è entrato nel vivo con l’intervento dell’avvocata Caterina Malavenda e dei giornalisti Alice Facchini e Pier Paolo Pedriali.
L’avvocata Malavenda ha illustrato i rischi sotto il profilo legale del giornalismo investigativo e fornito indicazioni sui comportamenti da tenere.
Alice Facchini – con l’ausilio di una serie di videointerviste – ha toccato il tema della salute mentale di chi fa giornalismo in Italia, un tema tabù e raramente trattato. I fattori maggiormente impattanti sono l’instabilità e la precarietà, i compensi troppo bassi, il fatto di rimanere sempre connessi e reperibili, e i ritmi frenetici. Per questo diversi professionisti lasciano il giornalismo, una sconfitta non solo personale ma della professione, e in fin dei conti della società tutta. Il tema è stato affrontato a partire dai risultati del progetto #ComeTiSenti: giornalisti mai più senza rete, promosso da Irpi insieme a Fnsi, Casagit e Ordine dei giornalisti, con l’obiettivo di informare e creare consapevolezza, provando anche a fornire risposte ai bisogni emersi e strumenti per affrontare le difficoltà.
Al termine, l’intervento del presidente dell’Associazione stampa modenese, Pier Paolo Pedriali, sul lavoro del giornalista oggi. Nella foto, da sinistra, Malavenda, Pedriali, Facchini