Naccari su lettera ex dipendenti Centro Stampa Bologna: “Il mondo delle coop difenda il lavoro, così come spesso viene dichiarato dai suoi vertici”
BOLOGNA – Con una nota a firma del presidente Aser, Matteo Naccari, l’associazione stampa dell’Emilia-Romagna rende nota una lettera ricevuta dagli ex dipendenti del Centro Stampa di Bologna, tra i quali un giornalista, licenziati da Confcooperative senza soluzioni alternative.
“Crediamo che si possa trovare una ricollocazione per loro, in tempi brevi, e auspichiamo che il mondo delle coop faccia il possibile per difendere e garantire il lavoro così come spesso viene dichiarato dai suoi vertici” spiega Naccari.
QUI DI SEGUITO LA LETTERA DEGLI EX DIPENDENTI DEL CENTRO STAMPA BOLOGNA
Si resta veramente stupiti di come sia facile trasmettere all’esterno una “realtà aumentata” che non corrisponde al vero.
Leggendo l’intervista a Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, pubblicata sabato 8 febbraio su Il Resto del Carlino, viene da pensare che questa organizzazione di cooperative sia la migliore possibile e in assoluto, anche in grado di dettare l’agenda al neo responsabile del lavoro della nuova Giunta Bonaccini.
Corre l’obbligo, da addetti ai lavori (giornalisti), fare un po’ di chiarezza per amore di verità, così poco di moda in tempi di fake news. Il Sig. Milza ha già dimenticato di non aver alzato un dito quando i dipendenti di una piccola cooperativa di giornalisti, che svolgeva da 40 anni attività di ufficio stampa per Confcooperative Emilia Romagna, sono stati licenziati con effetto immediato lo scorso luglio per “giustificato motivo oggettivo”.
Ovvero? La cooperativa si è vista spogliata di tutte le sue funzioni, commesse e lavori, che oggi in realtà vengono svolti da altri. Senza più lavoro sufficiente, i dipendenti del Centro Stampa dalla mattina al pomeriggio si sono trovati in mezzo ad una strada.
Questo per dire che prima di dettare l’agenda ad un ex sindacalista stimato nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria emiliano romagnola, forse bisognerebbe farsi un esame di coscienza e smetterla di proclamarsi i primi della classe, Sig. Milza, dopo aver buttato fuori 3 onesti lavoratori con oltre 30 anni di servizio e tutti ultracinquantenni. E nessuno all’interno di quel mondo si è impegnato per trovare alternative. Lei che è così esperto di lavoro, lo sa cosa vuol dire essere disoccupati a questa età? Se la sente di far seguire i fatti al suo proclama preferito “non lasciamo indietro nessuno”? Perché non inizia Confcooperative Emilia Romagna a tutelare davvero il lavoro con un minimo atto di giustizia?
Questa sì che sarebbe una notizia.
Gli ex dipendenti del Centro Stampa