Ordine dei giornalisti, Costante: «Con la proposta di legge di FdI regole obsolete e costose»

Foto: odg.it

La segretaria generale Fnsi sul testo a prima firma Mascaretti presentato alla Camera il 6 novembre 2024: «Oggi il punto non è più quanti professionisti e quanti pubblicisti siedono al Cnog, ma come tutelare una professione centrale per la coscienza del Paese». Il presidente nazionale Carlo Bartoli e l’Esecutivo Odg: «Pdl sbagliata».

«Mentre nel mondo si discute della svolta della AI sull’informazione e sulla tenuta democratica dei Paesi, alcuni parlamentari italiani, con una PdL firmata dal deputato Mascaretti e da altri di FdI, si concentrano invece a dare regole obsolete e costose all’Ordine dei giornalisti». Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, in merito al testo presentato alla Camera dei deputati il 6 novembre 2024 recante modifiche alla legge 63 del 1969 in materia di disciplina dell’elezione e della durata in carica dei componenti degli organi territoriali e nazionali dell’Ordine.

«Oggi – incalza Costante – il punto non è più quanti professionisti e quanti pubblicisti siedono al Cnog, ma quanti in Italia fanno davvero i giornalisti e come tutelare una professione centrale per la coscienza del Paese».

Sulla stessa linea il presidente del Cnog, Carlo Bartoli che in una nota firmata assieme al Comitato esecutivo (all’unanimità) rimarca che la proposta di legge a prima firma Mascaretti «va in direzione opposta a quanto il Consiglio nazionale dell’Ordine all’unanimità e i venti presidenti regionali avevano chiesto in materia di elezioni».

Per i rappresentanti del Cnog, la proposta di legge di Fratelli d’Italia «non semplifica le complicate e costose norme che costringono i giornalisti italiani a votare in più turni e, inoltre, introduce dei meccanismi inutili e di dubbia applicabilità. Sia chiaro – evidenziano – che questa proposta non ha il consenso dell’Ordine che invece aveva avuto modo di apprezzare le tre proposte di legge presentate in Commissione Cultura dagli onorevoli Grippo (Azione), Mulè (Forza Italia) e Pagano (Pd) e che avevano trovato positiva accoglienza anche in altri gruppi».

In questo modo, conclude la nota, «si è persa l’occasione di introdurre una modifica puramente tecnica che avrebbe introdotto elementi di semplificazione e raziona

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