Partito il maxi processo Aemilia. L’Aser è parte civile a sostegno di due colleghi
Si è svolta nell’aula bunker allestita nel cortile del tribunale di Reggio Emilia la prima udienza del processo Aemilia nato dall’inchiesta della Dda di Bologna contro le cosche di ‘ndrangheta impiantate nel territorio emiliano.
Gli imputati che saranno processati con il rito ordinario sono 147 di cui 34 sono accusati di associazione mafiosa. Presente per l’Aser, che si è costituita parte civile al fianco di due giornalisti minacciati (Gabriele Franzini di TeleReggio e Sabrina Pignedoli del Carlino di Reggio Emilia), l’avvocato Valerio Vartolo
Intanto altri 72 imputati, tra cui gran parte dei soggetti che gli inquirenti ritengono promotori dell’organizzazione, sono in attesa della sentenza nel processo celebrato con il rito abbreviato: i pm della Dda di Bologna avevano chiesto condanne fino a 20 anni di reclusione.
Secondo la Distrettuale Antimafia, la ‘ndrangheta tentò un patto con la politica a Reggio Emilia. Questa ipotesi si collega al consigliere comunale di Fi Giuseppe Pagliani, coinvolto nell’inchiesta, che è ritenuto il referente dei calabresi, e troverebbe riscontri nelle parole del collaboratore di giustizia Giuseppe Giglio.
Giglio, considerato uno degli organizzatori dell’associazione ‘ndranghetistica emiliana, in uno dei primi colloqui da pentito racconta delle riunioni del 2012, di cui fu informato da Alfonso Diletto, per i Pm uno dei capi.
La prossima udienza è fissata per il 20 aprile. Il processo, per la complessità e l’alto numero di imputati, durerà almeno un anno.
Dal sito dell’Ordine: Intervista all’avvocato Vartolo, legale di parte civile dell’Aser e dell’Odg