Premio Tina Merlin sul giornalismo d’inchiesta, praticante della Scuola di giornalismo di Bologna vince la sezione “Giovani”
Il premio Giovani della prima edizione del concorso nazionale di giornalismo d’inchiesta “Dov’è Tina Merlin oggi?” è andato a Sofia Centioni, praticante della Scuola di giornalismo di Bologna, che con lo strumento del podcast si è focalizzata sullo sfruttamento del lavoro nella ristorazione (“Ristoranti da incubo, il dietro le quinte della City of food”). Con Sofia si sono congratulati il presidente di Aser (Assostampa Emilia-Romagna), Paolo Maria Amadasi, e il segretario generale aggiunto della Fnsi, Matteo Naccari, entrambi presenti a Longarone (BL) alla cerimonia di consegna del premio, avvenuta sabato 16 dicembre 2023 nella sala del consiglio comunale alla presenza del sindaco e presidente della Provincia, Roberto Padrin. Tra i presenti anche Alessandra Costante, segretario generale della Fnsi, con il vicario Domenico Affinito e Monica Andolfatto, segretaria del sindacato veneto dei giornalisti, in prima linea nell’organizzazione dell’evento.
Il concorso sul giornalismo d’inchiesta è stato indetto dalla Fnsi, Federazione nazionale della Stampa Italiana, nel sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont.
«Tina Merlin è ancora tra noi, perché è il giornalismo d’inchiesta italiano. E la qualità dei lavori candidati al premio – ben 74 – lo dimostra», ha detto Alessandra Costante. «Questo è il primo premio che Fnsi organizza direttamente. L’obiettivo è ribadire un concetto chiaro: non c’è informazione senza il racconto dei territori; e senza i colleghi che lavorano sul campo non c’è giornalismo. Crediamo fortemente che sia questo il lavoro che va premiato: quel giornalismo che incarna i valori costituzionali e che resisterà all’assalto dell’intelligenza artificiale».
Durante la cerimonia di premiazione è stata tratteggiata la figura di Tina Merlin, cronista dell’Unità, con la collaborazione dell’associazione culturale che ne porta il nome, e con la proiezione di un video realizzato appositamente, che propone una riflessione sul ruolo del giornalista, immaginando che sia stata partorita dalla penna di Tina, “voce del Vajont” ma non solo, impersonificata da Anna Olivier (attrice e consigliera comunale di Longarone). Molto toccanti i testi, frutto della penna e dell’ingegno di Flora Diamanti.
L’inchiesta risultata vincitrice assoluta del premio era incentrata sulla “schiavitù moderna” nel lavoro nei campi: l’hanno firmata Stefania Prandi, Francesca Cicculli, Charlotte Aagard e Kusum Arora.