Rcs annuncia tagli nei dorsi locali. Fnsi e Aser: “Inaccettabile nel metodo e nel merito”. Sciopero al Corriere di Bologna
La Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni regionali di Stampa di Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Toscana condividono la preoccupazione e la legittima protesta dei colleghi dei dorsi locali del Corriere della Sera. Il piano che l’azienda intende attuare contiene misure drastiche e sproporzionate rispetto a risultati di bilancio che presentano una perdita complessiva contenuta, quindi assolutamente rimediabile.
La preoccupazione è rafforzata da un modello di organizzazione del lavoro, come quello illustrato per linee generali dal direttore, che prefigura un ricorso sempre maggiore al lavoro precario, senza diritti senza tutele e senza garanzie, considerata l’annunciata volontà di utilizzare i giornalisti con contratto di lavoro subordinato in attività di desk e affidando l’attività di scrittura, anche in settori strategici e cruciali, a collaboratori esterni precari.
Si tratta di un modello inaccettabile, che, qualora dovesse prendere forma, impegnerà il sindacato in ogni sede in attività di contrasto perché a essere messa in discussione è la dignità del lavoro, essenziale e imprescindibile in un settore come quello dell’informazione per assicurare prodotti editoriali di qualità e consentire alla professione di essere credibile di fronte all’opinione pubblica.
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Questo il comunicato dell’assemblea dei giornalisti del Corriere di Bologna pubblicato sul giornale del 19 maggio 2018:
Domani i lettori del Corriere di Bologna non troveranno il giornale in edicola in seguito a una giornata di sciopero proclamata per oggi dall’assemblea dei giornalisti. La redazione, riunitasi ieri, ha incassato l’ulteriore rinuncia a un contratto a termine che scadrà a fine mese. Si tratta dell’ennesima perdita dopo i due colleghi non rinnovati lo scorso novembre, vicenda che ha generato due cause di lavoro lasciando il Corriere di Bologna sprovvisto di competenze importanti.
Contestualmente, alla redazione sono state comunicate le dimissioni del direttore Enrico Franco — che sarà sostituito nell’incarico da Alessandro Russello del Corriere Veneto — e sono state illustrate le linee generali di un piano di riorganizzazione dei dorsi locali che prevede il trasferimento in un maxi desk centrale con sede a Padova dei settori di Sport, Cultura, Spettacoli e Web. Un progetto nebuloso del quale ancora non si comprendono nel dettaglio le funzionalità e l’efficienza, mentre è certa la richiesta a tre giornalisti di lasciare l’attuale sede di lavoro. Questa redazione ritiene che il piano di riorganizzazione, così com’è stato presentato, depauperi ulteriormente la qualità del prodotto che i giornalisti si sono impegnati a salvaguardare nonostante i continui tagli di organico.
Nel sollecitare l’azienda a un incontro per chiarire e approfondire quali traguardi — e con quali modalità — intende raggiungere il piano e il nuovo direttore a illustrare ai colleghi la nuova organizzazione del lavoro, l’assemblea, unendosi alla protesta delle redazioni di Bolzano, Firenze, Trento e Veneto, ha affidato al cdr un pacchetto di giorni di sciopero il primo dei quali viene proclamato per la giornata di oggi.