Rinnovate le cariche dirigenziali del Gruppo uffici stampa dell’Aser
L’assemblea degli iscritti al Gruppo Giornalisti Uffici Stampa dell’Emilia Romagna (GUS ER) riunita sabato 18 giugno 2016 presso il Circolo Ufficiali di Bologna ha eletto il proprio assetto di vertice.
Il ruolo di presidente è stato assegnato al presidente uscente Stefano Gruppuso, quello di vicepresidente a Giuseppe Sangiorgi, mentre i tre posti della Giunta sono stati attribuiti a Marzia Ferrari, Riccardo Forni e Tino Ferrari.
All’assemblea hanno dato il loro contributo di idee e proposte Gino Falleri, presidente nazionale del GUS, Serena Bersani presidente dell’ASER, Giovanni Rossi presidente onorario del GUS nazionale e Roberto Zalambani segretario generale UNAGA. E’ intervenuto anche Antonio Farné, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, il quale, tra l’altro, ha sottolineato il ruolo crescente della figura dell’addetto stampa nel panorama lavorativo giornalistico locale e nazionale.
Diversi i temi trattati dal presidente uscente nella sua relazione introduttiva: dalla consapevolezza della crisi che il sindacato sta vivendo alla convinzione, dimostrata, che se il sindacato intensifica il suo agire cresce visibilmente la disponibilità dei colleghi a iscriversi, dall’esigenza di avere una fotografia il più possibile precisa del mondo regionale degli uffici stampa alla volontà di potenziare l’azione informativa trasformando l’attuale blog in un vero e proprio sito e infine, dal proposito di essere più attenti alle vicende legate a bandi di concorso pubblico poco chiari alla necessità di collegarsi in modo più sistematico al coordinamento nazionale dei GUS nonché ad un più stretto coinvolgimento con analoghe strutture europee.
Numerosi gli interventi dei colleghi che hanno aggiunto ulteriori sollecitazioni e approfondimenti, definendo così in modo più articolato la lista degli argomenti che il nuovo vertice del GUS dovrà affrontare nei prossimi mesi. Tra i primissimi temi ai quali il GUS dedicherà il proprio impegno vi saranno quindi la definizione di seminari formativi, l’intensificazione dei contatti con addetti stampa in situazioni lavorative difficili e la messa a punto di uno statuto più adeguato alla realtà di un gruppo di specializzazione piccolo, ma dinamico.