Rossi (Fnsi): il fumo (elettronico) vale più dell’editoria?

“Niente tassa sulle sigarette elettroniche, ma tagli per altri 17 milioni e mezzo circa di euro ai fondi per l’editoria. L’Italia è il Paese europeo che investe meno nell’editoria (molto meno della vicina Francia) ed è, evidentemente, ben deciso a mantenere questo record negativo”. Così il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Giovanni Rossi.

“La Camera dei deputati ha approvato senza alcun voto contrario il provvedimento che prevede i tagli all’editoria per il 2015. Un settore industriale rilevante riceve così un segnale di ulteriore depressione.
Il comparto editoriale è in crisi, centinaia di lavoratori – non solo giornalisti – hanno perso il lavoro, tanti altri rischiano di perderlo. I costi sociali in termini di cassintegrazione, disoccupazione, contratti di solidarietà e prepensionamenti si fanno sempre più pesanti. Anziché progettare piani di rilancio ed investimenti mirati – per il rinnovamento tecnologico e per la formazione degli operatori, ad esempio – si è capaci solo di progettare (ed attuare) nuovi tagli. A quali lobby si deve rispondere? A quale demagogia si vuole dare soddisfazione? L’editoria è parte importante dell’industria culturale del nostro Paese: l’obiettivo dell’intervento pubblico deve essere quello di promuoverne lo sviluppo, non di deprimerla in continuazione con gravi conseguenze anche sociali”.

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