
Nell’ultimo incontro al tavolo regionale, l’azienda – che riceve finanziamenti pubblici – ha minacciato la chiusura, rifiutando la proposta dei sindacati di un ulteriore ammortizzatore sociale unito a un piano di smaltimento ferie compatibile con la realizzazione dei palinsesti. A questo si aggiungono la scarsa chiarezza sugli attuali assetti societari e i continui ritardi nella corresponsione di stipendi e altre spettanze.
A difesa dell’occupazione, i lavoratori all’unanimità hanno affidato alle rappresentanze sindacali un pacchetto di dieci giornate di protesta, una delle quali è stata proclamata per oggi, 22 settembre, come ‘sciopero alla rovescia’. Garantiremo la normale programmazione, devolvendo le retribuzioni alle popolazioni terremotate del Centro Italia attraverso la Croce Rossa Italiana”.