Scrivere “ex fascista” non è un reato: assolto giornalista reggiano
(di Paolo Bonacini, Tele Reggio) Pietro Spataro, vicedirettore, e Conchita De Gregorio, direttrice de l’Unità all’epoca dei fatti, sono stati assolti ieri a Roma dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa per un articolo comparso sul quotidiano nazionale nel 2010. La vicenda interessa Reggio Emilia perchè alla scrittura di quell’articolo collaborò anche il giornalista reggiano Stefano Morselli, ascoltato come testimone al processo, ma soprattutto perchè la querela fu sporta da Gabriele Fossa, allora presidente della circoscrizione reggiana della Lega Nord.
Fossa si ritenne diffamato in particolare dalla espressione ‘ex fascista’che era stata usata per ricordare i suoi trascorsi politici nel Movimento Sociale Italiano, il partito di estrema destra fondato nel dopoguerra da Almirante e Romualdi e sciolto nel 1995 con la confluenza in Alleanza Nazionale guidata da Gianfranco Fini. L’accusa aveva chiesto la condanna di Spataro, autore del pezzo, a otto mesi di carcere, e di Concita De Gregorio, direttrice dell’Unità, a cinque mesi.
La sentenza assolve entrambi i giornalisti ed inoltre rigetta la richiesta presentata dall’avvocato di parte civile, Ginaluca Vinci, attuale segretario della Lega Nord di Reggio Emilia e capogruppo in sala del Tricolore. Vinci, che sarà il candidato della Lega Nord per la imminente corsa a sindaco di Reggio, sosteneva che l’articolo dell’Unità aveva, oltre che diffamato, anche danneggiato Fossa, che non era approdato al Consiglio regionale in quanto superato per soli 150 voti dal leghista di Parma Roberto Corradi. La colpa, secondo Fossa e Vinci, era anche di quell’articolo ed avevano di conseguenza chiesto un risarcimento di 100mila euro, non concesso in coerenza con la sentenza penale. Vinci ha annunciato che il suo assistito non presenterà ricorso; la sentenza è dunque definitiva.