Sei richiedenti asilo reporter in due televisioni bolognesi
Una delle prime regole della comunicazione è mettersi nei panni degli altri, vedere i fatti con gli occhi degli altri, dare le notizie pensando a chi ne fruirà. Raccontare i migranti giunti nel nostro paese è sempre faticoso poiché occorrerebbe un bagaglio di conoscenze sociali, politiche, culturali e di mentalità quasi sempre assente. L’empatia spesso non è sufficiente a spazzare via i luoghi comuni e i pregiudizi. Per questo motivo può rivelarsi davvero utile l’esperimento in corso a Bologna che prevede il lavoro di sei richiedenti asilo, aspiranti giornalisti o già reporter nei Paesi di provenienza, gomito a gomito con cronisti nostrani. L’iniziativa rientra nella campagna di comunicazione Bologna cares! e promuove la collaborazione e lo scambio tra giornalisti e richiedenti asilo. I sei immigrati selezionati per partecipare al laboratorio di giornalismo affiancano i colleghi di Trc e Nettuno Tv, televisioni facenti capo rispettivamente a Coop 3.0 e alla Curia di Bologna.
Per una volta, dunque, i richiedenti asilo non saranno solo soggetti passivi dei servizi, ma parteciperanno attivamente alla loro realizzazione. L’obiettivo è quello di consentire loro di entrare, attraverso il piccolo schermo, nelle case degli italiani facendosi conoscere direttamente e contrastando così xenofobia e pregiudizi. L’uso della lingua parlata anziché scritta li renderà più autonomi nella realizzazione dei servizi. E finalmente la realtà dei richiedenti asilo potrà essere raccontata e conosciuta com’è davvero; troppo spesso, infatti, gli stranieri rimproverano ai giornalisti di fornire di loro immagini stereotipate e capaci di alimentare nel pubblico pregiudizi e un immaginario non corrispondente al vero.