Sergio Zavoli premiato da Fnsi e Articolo 21. La lectio magistralis di un Maestro del giornalismo

“Libertà e qualità dell’informazione sono stati i temi al centro di una giornata particolare nella sala Tobagi della Fnsi. L’occasione, infatti, è stata offerta dal Premio Giuntella, organizzato da Articolo21, che quest’anno si è combinata con una iniziativa specifica della Fnsi sui valori del giornalismo, della libertà di informazione in una società plurale e democratica. Sia il Sindacato dei giornalisti sia Articolo21, con il Premio Giuntella, hanno voluto celebrare questi temi con un speciale riconoscimento a Sergio Zavoli, Maestro dei giornalisti italiani, a cui la Fnsi ha dedicato un libro che ha raccolto la sua prolusione, una vera e propria “lectio magistralis”, tenuta al XXV Congresso della Fnsi a Bari al Teatro Piccinni nel 2007, e una medaglia ricordo.

OLYMPUS DIGITAL CAMERADopo il riconoscimento speciale a Valerio Cataldi del Tg2 per le sue inchieste su Lampedusa”. 13 febbraio 2014 per il Premio Giuntella e dopo la presentazione del concorso, rivolto alle scuole e alle università, ‘Una nuova carta d’identità per la Rai’ curato da Renato Parascandolo, sono intervenuti per la Fnsi il segretario generale,  Franco Siddi e il presidente, Giovanni Rossi.
“Scegliere è davvero un esercizio difficile quando con un gesto si vuol restituire il significato di un impegno intellettuale e civile straordinario – ha detto  Siddi -. Pubblicare, in questa occasione, il discorso che Sergio Zavoli pronunciò a Bari nel 2007, intervenendo al XXV Congresso della Federazione nazionale della stampa, alla vigilia delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita del sindacato dei giornalisti italiani, è stata un’opzione che si è imposta dalla forza di quel suo dire lucido e profondo, denso del significato più autentico della nostra professione chiamata ora a ridefinire se stessa in un tempo complesso, amaro e veloce.
“La responsabilità dell’informazione – ha continuato il Segretario – il ruolo del pluralismo, la dimensione etica, la società libera e la libertà di informazione, la schiena dritta, la società parcellizzata, il rischio di nuovi conformismi: sono stati i temi chiave della sua Prolusione. Un invito a riflettere. Questioni cruciali, proposte da un giornalista ai giornalisti. Questioni aperte, poste da un professionista al servizio della verità, ai professionisti che nella ricerca della verità testimoniano ogni giorno e in ogni circostanza la libertà di informazione.
Questioni che ci interrogano e ci circoscrivono – ha concluso Siddi – E “non c’è ragione, infine, di arrendersi al pessimismo”, come Zavoli ci ha ricordato, “sapendo che domani si potrà ancora cambiare questo mondo cambiato. Cambiato anche da noi, i cosiddetti comunicatori”.
“Il giornalismo di Zavoli – ha detto Rossi – è quel giornalismo che vuole capire e raccontare la realtà. L’espressione di una professione esercitata con rigore, priva di cinismo e caratterizzata da una forte partecipazione agli avvenimenti che narra.
Il nostro vuole essere un riconoscimento, sia pure modesto, ad un Maestro, ma anche ad una forma di giornalismo che ha sempre mantenuto forti legami con la società, mosso da passione civile e, perciò, alieno da superficialità e puro sensazionalismo.
Zavoli è un prezioso testimone del nostro tempo come dimostra il testo che qui  pubblichiamo, una vera e propria “lezione magistrale” alle assise del nostro Sindacato unitario.
Una lezione – ha concluso il Presidente –  che cerchiamo di non dimenticare nella pratica quotidiana di assistenza e tutela dei colleghi e di difesa di presidi fondamentali per la democrazia: il diritto di informare e di essere informati.

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