Sposetti (Pd) chiede l’abolizione del fondo per l’editoria. Rossi (Fnsi): “Approccio superficiale”

Abolizione del fondo per l’editoria. È quanto prevede un emendamento (n. 1/10) al primo articolo della proposta di legge sugli Enti locali (quella che contiene le norme “Salva Roma”). A presentarlo è stato l’ex tesoriere del Pd Ugo Sposetti. L’emendamento elimina il comma 261 della legge di stabilità
approvata il 27 dicembre scorso che istituisce,  presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” con una dotazione di 120 milioni in tre anni.  

“Sconcertante dichiarazione del  senatore Ugo Sposetti del Pd, contraria al mantenimento del  Fondo per l’Editoria, caratterizzata da una notevole  superficialità di approccio ad un tema delicato e da una buona  dose di demagogia spicciola”. È quanto dichiarato in una nota  dal presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giovanni Rossi.“Il settore editoriale – si legge nel comunicato – è un vero e proprio comparto industriale del nostro Paese che dà lavoro a  migliaia di persone e reddito alle loro famiglie. È un dovere dello Stato intervenire per rilanciare un settore che vive una  crisi gravissima. L’intervento pubblico deve servire a garantire il pluralismo, come prevede la nostra Costituzione, per fortuna ancora in vigore. La posizione del senatore Sposetti nasce da dubbi circa i criteri di utilizzo del denaro pubblico? Se è così, ci invita a nozze”.
Rossi ribadisce che “il Sindacato dei giornalisti è per il  massimo rigore nell’erogazione dei fondi che sono finalizzati a sostenere l’occupazione. Abbiamo idee precise che siamo disposti ad illustrare al senatore Sposetti come a chiunque voglia confrontarsi con noi. Tutti concetti ribaditi, con forza, dallo  stesso Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi,  intervenendo al congresso di Sel a Riccione”.

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