Stati Generali dell’informazione precaria: le proposte dell’Emilia-Romagna

Si è tenuta a Bologna lunedì 1 luglio l’assemblea dei giornalisti freelance, precari e non contrattualizzati dell’Emilia-Romagna promossa dall’Aser in preparazione degli Stati Generali dell’Informazione precaria in programma a Roma l’11 e 12 luglio prossimi, convocati dalla Fnsi su proposta della Commissione e dell’Assemblea nazionale lavoro autonomo.

Ai lavori hanno partecipato rappresentanti del precariato del mondo dell’informazione regionale insieme al presidente della Fnsi Giovanni Rossi, al membro della giunta Fnsi Camillo Galba, al fiduciario Inpgi Marco Gardenghi, alla presidente Aser Serena Bersani e alle consigliere dell’Ordine nazionale, Antonella Cardone, e regionale, Mara Cinquepalmi.

Il confronto, che ha inteso essere il più possibile concreto e propositivo, non ha potuto non partire dalla chiusura delle cronache di Bologna e di Firenze dell’Unità avvenuta proprio quel giorno, che segna l’ennesimo vulnus per l’informazione della nostra regione. Tra il 2012 e il 2013 hanno chiuso numerose testate in Emilia-Romagna accrescendo di circa 120 unità il numero dei giornalisti che si trovano senza un lavoro subordinato e costretti a fare i conti con il mercato editoriale sempre più contratto e la concorrenza spietata con quanti sono disposti a lavorare al massimo ribasso.

Queste le proposte emerse dal dibattito.

– Si è evidenziata la necessità di un maggiore coinvolgimento dei colleghi non contrattualizzati o diversamente contrattualizzati alle tematiche sindacali che dovrebbero stare a cuore a tutti. In particolare, si è suggerito che l’Associazione regionale di stampa proponga dei seminari gratuiti sul tema dell’educazione ai diritti per rendere consapevole un più vasto numero di colleghi dei propri diritti di lavoratori, che è poi un modo per diventare rispettosi dei diritti di tutti gli appartenenti alla categoria.

In tali incontri si dovrà fotografare onestamente la situazione del mercato del lavoro, evitando di ingenerare illusioni e definendo in maniera corretta quali sono le prospettive future di occupazione.

– I partecipanti all’incontro hanno anche proposto venga studiata una serie di iniziative capillari di sensibilizzazione e una campagna martellante di informazione ai colleghi più giovani per far comprendere che accettare compensi non equi e non dignitosi è una logica perdente che non porta a nulla.

– Si è proposto anche di perseguire con maggiore fermezza chi non rispetta le regole e pratica forme di «concorrenza sleale» nei confronti dei colleghi, cominciando con le denunce per esercizio abusivo della professione giornalistica.

– Il dibattito ha insistito molto anche sull’evoluzione in senso multimediale e crossmediale del lavoro giornalistico. In tale ambito è emersa la proposta di rendere obbligatoria la firma nei pezzi on line al fine di limitare i plagi e quella di prevedere sistemi editoriali diversi tra carta e web al fine di regolamentare l’utilizzo dei lavoratori su diverse piattaforme.

–  Infine, si è preposto che la Fnsi curi una sorta di albo delle aziende, virtuose e non, attribuendo un «bollino» verde o nero agli editori più o meno rispettosi dei diritti e dell’equa retribuzione dei giornalisti non contrattualizzati.

 

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