Stipendi non pagati: sciopero al settimanale Corriere Padano di Piacenza
Sciopero al settimanale Corriere Padano di Piacenza: Aser e Fisascat-Cisl dichiarano tre giorni di sciopero per il mancato pagamento di stipendi arretrati e dopo la presentazione di un piano di riduzione oraria giudicato irricevibile.
Lo sciopero al settimanale fondato nel 1983 riguarda le società Corpad Editore e Sumarte Srl – la prima titolare della testata e la seconda concessionaria di pubblicità – è iniziato lunedì 18 gennaio e proseguirà ad oltranza finché non saranno saldati i pregressi.
“L’informazione sta attraversando una fase di crisi, purtroppo duratura, che a Piacenza ha già determinato la chiusura – l’anno scorso – del quotidiano ‘la Cronaca’. Oggi il mondo della carta stampata vive una nuova, acuta preoccupazione per la sorte di ‘Corriere Padano’, settimanale di Piacenza, i cui lavoratori lamentano mesi di stipendio e collaborazioni non pagati, ferie non godute e un futuro denso di incognite. Sottolineiamo, inoltre, come la redazione abbia affrontato, negli ultimi tempi, una drastica riduzione dell’organico costringendo i redattori supersiti a un maggior carico di lavoro e a notevoli e prolungati sacrifici non più sostenibili. A fronte della richiesta di ulteriori sacrifici, ovvero di una nuova riduzione dell’orario di lavoro, il sindacato non può non sottolineare l’abnegazione, lo spirito di servizio e, appunto, il sacrificio cui i giornalisti sono già stati sottoposti.
L’importanza di una pluralità di voci, tanto più nel settore nevralgico dell’informazione, rappresenta un fondamentale valore civile, oltreché istituzionale. Per questo – scrive in una nota l’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna – confidiamo nella sensibilità di tutti e in particolare richiamiamo l’attenzione, sollecitandone il senso di responsabilità, dei partner istituzionali e commerciali della testata, affinché non si spenga la voce di un giornale che da oltre trent’anni accompagna e arricchisce la vita della città e della provincia”.
Il comunicato della redazione
“Noi, dipendenti di Corriere Padano, siamo consapevoli del ruolo che la nostra testata ha interpretato nella storia di Piacenza. Il settimanale uscito come mensile nel 1983, e divenuto settimanale l’anno successivo, ha rappresentato un punto di svolta nel panorama dell’informazione locale, capace con la sua freschezza e perfino con le sue disinvoltura e spregiudicatezza (in senso largamente positivo) di imprimere una accelerazione a una città rallentata, a livello di informazione – allora esclusivamente cartacea – da consolidate rendite di posizione.
Col tempo la spinta propulsiva di questa iniziativa editoriale si è attenuata fino (quasi) ad esaurirsi, determinando in noi superstiti dipendenti (redattori, collaboratori, commerciali, amministrativi) una situazione di sofferenza lavorativa ormai insopportabile: stipendi arretrati, extra non pagati, ferie non corrisposte.
E’ in correlazione con quanto detto sopra che la redazione, i collaboratori, il personale dell’amministrazione e del commerciale si vedono costretti a dichiarare uno stato di agitazione determinato a giungere allo sciopero a oltranza qualora la proprietà non riconosca – oltre all’oggettiva abnegazione, e financo fedeltà all’azienda, dimostrate negli ultimi mesi da tutti i lavoratori – la necessità di corrispondere ai giornalisti, ai collaboratori, ai commerciali e agli amministrativi, quanto dovuto”.