Tre cronisti bolognesi condannati per la pubblicazione di un atto riguardante Terremerse
Il Gip di Bologna Mirko Margiocco ha emesso tre decreti penali di condanna nei confronti di giornalisti di quotidiani della città, ai quali la Procura contestava il reato di pubblicazione arbitraria di un atto giudiziario coperto da segreto. Ne danno notizia le stesse testate coinvolte: Repubblica, Corriere di Bologna e Resto del Carlino.
L’indagine nacque dopo un articolo del 22 agosto 2010 nel quale si riferiva dell’iscrizione di Giovanni Errani, fratello del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco, nel registro degli indagati per la vicenda di Terremerse, circostanza divulgata quando l’interessato non ne era ancora venuto a conoscenza. Si tratta di un’inchiesta sul finanziamento di un milione che, secondo la Procura, la coop Terremerse (all’epoca presieduta da Giovanni Errani), aveva ottenuto illecitamentedalla stessa Regione. Giovanni Errani, nel frattempo, è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata, con altri imputati. Un funzionario della Regione, per la stessa vicenda, è stato condannato in primo grado con rito abbreviato.
Il decreto penale di condanna a pagare una pena pecuniaria, un’ammenda di 129 euro, è a carico di Paola Cascella di Repubblica, Gianluca Rotondi del Corriere di Bologna e Gilberto Dondi del Resto del Carlino. La richiesta della Procura era del pm Rossella Poggioli, controfirmata dal procuratore capo Roberto Alfonso. I giornalisti possono opporsi, il giudizio in aula.
Il comunicato di Fnsi e Aser
La condanna di tre giornalisti dei principali quotidiani bolognesi per “pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale” suona come un forte condizionamento alla libertà di stampa e a chi correttamente lavora ogni giorno per difenderla. La Federazione della stampa italiana (Fnsi) e l’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) esprimono sconcerto per un provvedimento che vuole colpire esclusivamente gli operatori dell’informazione, sorvolando sulle loro fonti. Non è inoltre comprensibile che la giustizia, sia pure con i suoi tempi biblici, mostri tanta solerzia nel perseguire chi diffonde notizie quando queste riguardano i cosiddetti potenti. “Tutta la solidarietà del sindacato dei giornalisti va alla collega Cascella e ai colleghi Dondi e Rotondi – dichiarano il presidente della Fnsi Giovanni Rossi e la presidente dell’Aser Serena Bersani – di cui sono ben noti lo scrupolo, la professionalità e l’onestà intellettuale e che hanno fatto esclusivamente il proprio dovere: dare la notizia”.