Unità, al via la liquidazione. Il socio di maggioranza: “E’ indispensabile per il rilancio”
L’assemblea straordinaria dei soci della Nie, editrice dell’Unità, ha proceduto alla nomina di un collegio di liquidatori per “massimizzare il valore degli asset societari”. “Questa scelta non va intesa come la chiusura del giornale ma il suo esatto contrario”, precisa il socio di maggioranza, Matteo Fago.
“La liquidazione della Nie rappresenta quindi un passaggio inevitabile e necessario per uscire da una crisi altrimenti irreversibile”. Lo precisa Matteo Fago, socio di maggioranza della Nie, società editrice dell’Unità, aggiungendo che “questa scelta non va intesa come la chiusura del giornale ma il suo esatto contrario. È necessario un ‘nuovo inizio’ sia dal punto di vista imprenditoriale che editoriale ed ideale”.
“Risale, ormai, ad un anno e mezzo fa – ricorda Fago – il mio ingresso nel capitale della Nie spa, prima come semplice azionista-sostenitore per evitare l’imminente chiusura, poi, a seguito di continue emergenze finanziarie, come socio di maggioranza. In tutto questo tempo, nonostante i diversi progetti ipotizzati e messi in campo, ho assistito al progressivo defilarsi degli altri “attori” e soci di questa impresa. Mi sono ritrovato, così, da solo, a sobbarcarmi di responsabilità finanziarie e anche politiche che, ad oggi, non sono più sostenibili”.
“Lo stato patrimoniale, finanziario e gestionale del giornale era ed è molto grave – prosegue Fago -. Era quindi necessario prendere una decisione difficile di fronte ad una situazione ormai insostenibile: fallimento della Società e conseguente chiusura de l’Unità oppure cercare una soluzione finanziaria e organizzativa che permetta al giornale di continuare a esistere per non disperdere un patrimonio culturale, politico e sociale che da novant’anni presidia gli interessi e i valori dei lavoratori e delle classi meno agiate”.
“Il progetto – spiega ancora – è che l’Unità non muoia ma, anzi, continui ad esistere e si sviluppi su solide basi finanziarie, imprenditoriali e gestionali, per esprimere le potenzialità, ancora in gran parte inespresse, di questa storica testata. È mio intendimento riportare l’Unità ad essere il punto di riferimento politico e culturale della Sinistra italiana, nelle sue diverse componenti, così come era nel progetto del suo fondatore, Antonio Gramsci, 90 anni fa. Sono convinto che un serio progetto editoriale trasparente, accompagnato da un preciso piano industriale e finanziario e da una nuova squadra alla guida dell’azienda, possa riuscire a superare una crisi drammatica e possa altresì trovare nel suo percorso alleati interessati a mantenere in vita una testata fondamentale per il pluralismo culturale e politico nel nostro Paese”.