All’agenzia di stampa Dire continua il valzer delle incertezze: l’unico punto fermo è che gli stipendi non sono garantiti. Per questo, oggi – lunedì 13 ottobre 2025 – i giornalisti sono di nuovo in sciopero. A loro e alle loro famiglie vanno la massima vicinanza e la piena solidarietà dell’Aser, l’Associazione della stampa Emilia-Romagna, che chiede l’immediato versamento delle mensilità pregresse e garanzie sulla puntuale erogazione degli stipendi maturandi.
“Su mandato dell’assemblea di redazione – ricorda l’Aser – il Cdr della Dire – ha proclamato per oggi uno sciopero per denunciare l’insostenibile condizione economica di lavoratrici e lavoratori, tra stipendi a singhiozzo o percepiti a rate, e per avere risposte concrete e rapide dalla proprietà e dalle istituzioni”.
Dopo i licenziamenti del dicembre 2023 e le sospensioni di gennaio 2024, per le quali le giornaliste e i giornalisti devono ancora ricevere parte dello stipendio, per i salari di luglio e agosto 2025 i dipendenti stanno di nuovo subendo la prassi inaccettabile di pagamenti dilazionati su più mesi, a causa della situazione economico-finanziaria precaria dell’azienda, così come avvenuto per gennaio e febbraio di quest’anno. Inoltre per lo stipendio di settembre, nonché dei mesi successivi, non è ancora stata fornita alcuna certezza sui tempi di erogazione – nonostante le sollecitazioni anche del sindacato – poiché l’azienda ha rimandato la questione a dopo la firma in tribunale dell’accordo con l’Agenzia delle Entrate, attesa entro il mese, che dovrebbe dare finalmente il via al piano di risanamento dei debiti ereditati dalla precedente gestione.
L’esposizione debitoria dell’azienda ha portato anche all’interruzione della convenzione da parte del Dipartimento per l’Editoria a partire dallo scorso 6 marzo. Il tutto è accompagnato da comunicazioni non sempre certe e definite, col rischio di normalizzare questa pratica.