Appello al voto della lista “Controcorrente, fare sindacato”

LISTA “CONTROCORRENTE, FARE SINDACATO”

Appello al voto del 16, 17 e 18 dicembre

 

Elezioni dei delegati per l’Emilia-Romagna al

XXVIII Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana

 

Per la difesa e l’autonomia della nostra professione, per l’unità di una categoria che ha già pagato un prezzo altissimo sull’altare dell’egoismo e dell’individualismo è nata la lista “Controcorrente, fare sindacato”. Si tratta di una lista unitaria, plurale, che raccoglie il senso di responsabilità che storicamente nella nostra regione ha portato a liste unitarie in vista dei congressi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

 

Le giornaliste e i giornalisti di “Controcorrente, fare sindacato” si riconoscono nei principi della Carta Costituzionale, nei contenuti del Testo Unico dei doveri del Giornalista e nel documento fondativo di #ControCorrente.

 

Migliaia di posti di lavoro sono scomparsi e quelli esistenti sono stati in parte precarizzati. Assistiamo ad un calo costante dei giornalisti attivi e ad un aumento significativo delle fasce reddituali più basse. Due giornalisti su tre non hanno un contratto di lavoro dipendente.

Alla crisi economica generale, nel comparto dell’informazione è andata a sommarsi una “crisi industriale” che in dieci anni ha portato a perdite del 50 per cento del valore economico del settore. Il quadro normativo italiano ed europeo è del tutto inadatto a governare questa fase. La rivoluzione digitale che ha sparigliato le carte del mercato in favore di cinque multinazionali è la “ciliegina” di una torta indigeribile per i giornalisti. Il 40 per cento dei 35 mila professionisti attivi in Italia dispone di un reddito inferiore a cinquemila euro l’anno. A questo si aggiungono l’invecchiamento della forza lavoro, un gap di genere – soprattutto nei ruoli apicali – mai così alto e barriere all’ingresso per le nuove generazioni.

 

La vita, dentro e fuori dalle redazioni, è sempre più difficile. I co.co.co., forma di sfruttamento legalizzata, sono ancora largamente utilizzati per coprire servizi informativi da editori che non lasciano margine di manovra per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro giornalistico.

 

In Emilia-Romagna si sono aperte vertenze per inquadramenti scorretti, per crisi non supportate da piani di rilancio che guardino al di là del mantra suicida della riduzione del costo del lavoro. La passione, di certo, dev’essere la spinta ideale di chi sceglie di raccontare agli altri la realtà. Ma, come per ogni altra attività lavorativa, la nostra prima necessità è rappresentata da retribuzioni dignitose e da condizioni che possano garantire l’autonomia professionale e la qualità del lavoro. Questi elementi indispensabili sono sotto attacco da più fronti. La perdita di occupati mette gravemente a rischio la sopravvivenza di Inpgi e Casagit. Gli istituti vanno difesi in nome della sostenibilità di sistema che non può accettare il lavoro sottocosto.

 

Una mobilitazione generale della categoria appare come la strada obbligata per affermare l’autonomia e le specificità giornalistiche, e per rilanciare la trattativa con la Fieg.

Di questo e di altro dovrà occuparsi il 28º Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana che si terrà a Levico Terme.

 

Per far sentire che la categoria c’è ed ha ancora motivo di essere, domenica 16, lunedì 17 e martedì 18 dicembre è importante votare.

 

Dobbiamo alzare ancora una volta la voce, come abbiamo fatto lo scorso 12 novembre davanti a tutte le prefetture italiane con l’iniziativa #GiuLeManiDallInformazione e il 10 dicembre con l’assemblea pubblica davanti al ministero dello Sviluppo Economico contro i tagli all’editoria e per ribadire il nostro no al precariato.

 

In un momento di estrema gravità per l’informazione, la lista “Controcorrente, fare sindacato” ritiene sia indispensabile l’unità della categoria per sostenere e fare avanzare le proposte di rinnovamento delle leggi di sistema che, a partire dalla valorizzazione dell’autonomia di ogni giornalista, sono essenziali per superare la crisi e respingere gli attacchi alla professione.


Riteniamo irrinunciabili alcuni elementi:


1) Un nuovo sistema di leggi per il comparto dell’editoria, dalla riforma della Rai (smantellando le norme che consentono ai partiti di continuare a lottizzare l’azienda pubblica) alle regole sui conflitti di interesse, alla definizione di norme efficaci a tutela del dovere di informare che ostacolino il ricorso alle querele-bavaglio.

 

2) Una redistribuzione delle risorse che potrebbero derivare dalla normativa europea sul diritto d’autore non solo a favore delle imprese editoriali, ma al servizio della contrattazione nazionale finalizzata alla valorizzazione del lavoro e all’inclusione dei giornalisti parasubordinati ed autonomi, che oggi rappresentano la stragrande maggioranza della categoria.

 

3) Nel settore della carta stampata, e analogamente in quello dell’emittenza, non si può pensare di proseguire sulla strada dei pensionamenti anticipati con l’obiettivo di depotenziare il contratto per poi fare indiscriminato ricorso al lavoro atipico, parasubordinato e irregolare. Sono processi che lasciano i giornalisti soli a cercare di preservare la qualità del prodotto editoriale, spesso al costo di deteriorare la qualità della propria vita. È necessario estendere il riconoscimento del giusto contratto a chi lavora nell’informazione che si tratti di carta stampata, on line, emittenza pubblica o privata e uffici stampa.

 

4) Il taglio ai fondi per l’editoria è inaccettabile perché farà crescere ulteriormente il numero dei precari e cancellerà le cooperative di giornalisti e le tante pubblicazioni che danno voce, come ricordato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle minoranze ed alle realtà associative no-profit e religiose. 

 

 

Si vota nei seggi predisposti dall’Aser a Bologna, Modena,

Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini

 

domenica 16 dicembre dalle ore 11 alle 18

lunedì 17 dicembre dalle ore 11 alle 18

martedì 18 dicembre dalle ore 10 alle 13

 

I candidati di “Controcorrente, fare sindacato” in Emilia-Romagna sono:

 

GIORNALISTI PROFESSIONALI (massimo 9 preferenze)

 

Paolo Maria Amadasi (Gazzetta di Parma), Marina Amaduzzi (Corriere di Bologna), Serena Bersani (Presidente Aser), Matteo Billi (Presidente Collegio probiviri Aser), Saverio Cioce (Gazzetta di Modena), Claudio Cumani (Fiduciario Consulta Casagit Emilia-Romagna), Federico Frighi (Libertà), Barbara Musiani (Agenzia Informazione e Comunicazione Regione Emilia-Romagna), Antonio Matteo Naccari (il Resto del Carlino), Vittorio Pastanella (Telesanterno), Mara Pedrabissi(Gazzetta di Parma), Fabrizio Piccinini (freelance), Monica Raschi (il Resto del Carlino).

 

GIORNALISTI COLLABORATORI (massimo 2 preferenze)

 

Addolorata (Dora) Carapellese (freelance), Elisa Malacalza (freelance), Mattia Motta (freelance).

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