Collega licenziata: pericoloso precedente. La Fnsi proclama lo stato d’agitazione

marieclaireUn licenziamento che segna una svolta nelle relazioni sindacali, un segnale pesante. Per questo la Federazione nazionale della Stampa insieme all’Associazione lombarda dei giornalisti, durante la Giunta esecutiva che si è tenuta a Milano davanti alla conferenza dei Cdr della Lombardia, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i giornalisti italiani per protestare contro il licenziamento della collega Alba Solaro, caporedattrice centrale di Marie Claire, mensile del gruppo Hearst.
“Questo licenziamento – si legge in una nota – va ben oltre il caso singolo, perché è emblematico di una svolta: una storica casa editrice, che aveva sempre cercato il dialogo sindacale, sceglie la via più breve e drastica. Elimina una collega che lavora tanto e bene “per giustificato motivo oggettivo” contando sulle norme della cosiddetta legge Fornero che non prevedono il reintegro nel posto di lavoro. Ignorando le richieste pressanti del sindacato, le proteste del cdr Hearst Marie Claire e della redazione, gli scioperi. Il licenziamento di Alba Solaro crea un precedente pericoloso: da oggi, eliminare un giornalista scomodo sarà più semplice. Anche gli editori più grandi, di storica tradizione, che siedono al tavolo Fieg per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, come appunto Hearst, avranno sdoganato una “pratica” che avrà permesso di espellere, accampando facili motivazioni economiche o di riorganizzazione del lavoro, un giornalista sgradito. Il licenziamento di Alba Solaro rende più ricattabili tutti noi, mina ancora di più la libertà di Stampa e di espressione in questo Paese”. Ai giornalisti italiani si chiede un segnale: “Fnsi e Alg, proclamando lo stato di agitazione, chiamano tutti i Cdr e i colleghi a mobilitarsi e a dare un segnale,  – si legge ancora nella nota – con i mezzi che hanno a disposizione: dai comunicati al ritiro delle firme, alle assemblee anche con l’intervento dei rappresentanti delle associazioni territoriali o della Federazione. Ogni segnale, anche il più piccolo, è utile: occorre tenere alta la guardia su questa nuova offensiva degli editori, i quali sembrano volere aprire una nuova stagione di conflittualità che non è utile a nessuno e mina oltretutto i fondamenti democratici del nostro Paese. Diciamo no al licenziamento dei giornalisti e all’offensiva in atto contro l’indipendenza della categoria”.

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