Guerra in Ucraina, Aser e Fnsi promuovono iniziative di solidarietà insieme alla Ifj. Qui tutte le informazioni

L’Aser (Associazione stampa dell’Emilia-Romagna) si unisce, esprimendo il proprio appoggio, alle organizzazioni nazionali e internazionali di giornalisti, per la libertà di informazione e la difesa dei diritti umani, che si sono già schierate contro l’invasione dell’Ucraina e l’attacco alla stampa in Ucraina e in Russia. Nel documento, firmato anche dalla Federazione europea dei giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa italiana, si «esprime solidarietà al popolo ucraino e in particolare ai giornalisti ucraini che si trovano in prima linea in una guerra europea su larga scala. Condanniamo la violenza e le aggressioni che mettono in grave pericolo migliaia di nostri colleghi in tutta l’Ucraina. Chiediamo alla comunità internazionale di fornire ogni possibile assistenza a coloro che stanno assumendo il coraggioso ruolo di documentare cosa accade nella zona di guerra che ora è l’Ucraina. Condanniamo la violenza fisica, gli attacchi informatici, la disinformazione e tutte le altre armi impiegate dall’aggressore contro la stampa ucraina libera e democratica. Siamo anche solidali con i media indipendenti russi che continuano a riportare la verità in condizioni senza precedenti».

Il documento integrale è pubblicato sul sito web della Efj, dove è possibile sottoscriverlo per aderire alla dichiarazione di sostegno all’Ucraina.

 

ASER Emilia-Romagna
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La Federazione nazionale della Stampa italiana ha aderito con un contributo economico alla mobilitazione promossa dalla Ifj e dalla Efj a sostegno dei giornalisti in pericolo in Ucraina a seguito dell’invasione ad opera delle truppe russe e dei sindacati ucraini di categoria, Union of Journalists of Ukraine e Independent Media Trade Union of Ukraine.

«Insieme con i sindacati di altri Paesi europei e del mondo, la Federazione nazionale della Stampa italiana non vuol far mancare il proprio sostegno e il proprio contributo ai sindacati dei giornalisti ucraini e ai colleghi che sono rimasti in prima linea per raccontare le atrocità della guerra e la spietata repressione di cui sono vittime i media ucraini», afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.

«Il loro impegno, unito a quello di tanti giornalisti occidentali, è fondamentale per far conoscere all’opinione pubblica di tutto il mondo il dramma di un Paese e di un popolo di cui si vorrebbe cancellare con le armi l’identità e la libertà. Uguale sostegno va a quei giornalisti russi che in un clima di pesante repressione, sfidando bavagli, minacce e ritorsioni anche sul piano fisico, si sforzano di smontare la propaganda di regime, dando voce a quella parte sempre più consistente dell’opinione pubblica del loro Paese che si oppone alla guerra e all’escalation di violenze e barbarie perpetrate dal presidente Putin».

Sin dalle prime ora di guerra, la Ifj e la Efj, insieme con i loro affiliati, si sono attivate per aiutare ad evacuare i reporter in pericolo, contribuire ad assicurare forniture mediche ed equipaggiamenti di sicurezza, come giubbotti antiproiettile ed elmetti, ai giornalisti impegnati a raccontare il conflitto, hanno incontrato l’Unesco, le Nazioni Unite e i gruppi per la libertà dei media per creare una rete di sostegno in favore di cronisti e media indipendenti in Ucraina, rimanendo in costante contatto con i sindacati ucraini per valutare le loro esigenze.

La Federazione internazionale ha predisposto una polizza assicurativa dedicata che fornisce copertura ai giornalisti stranieri che seguono il conflitto e sta organizzando un incontro con un importante consulente per la sicurezza per lavorare a protocolli di emergenza e ad un piano di evacuazione. Intanto sono in corso i lavori per allestire in Polonia un centro logistico e un ufficio che possano aiutare a smistare gli aiuti ai sindacati in Ucraina. È in agenda un nuovo incontro con l’Unesco per discutere di un passaggio sicuro per i giornalisti a rischio e prosegue la pressione sul Consiglio d’Europa e i singoli governi per intensificare gli sforzi per proteggere i giornalisti e condannare gli attacchi ai media.

«Ma la guerra va avanti – rilevano Anthony Bellanger, segretario generale Ifj e Ricardo Gutiérrez, segretario generale della Efj – e i combattimenti si intensificano. Dunque ora più che mai è importante aumentare i nostri sforzi, offrire maggiore solidarietà per garantire un supporto davvero efficace».

L’appello è ad aderire alla mobilitazione, contribuendo concretamente alla richiesta urgente di sostegno che arriva dai sindacati ucraini dei giornalisti con una donazione al Fondo per la sicurezza dell’Ucraina.

«Tutti i fondi donati verranno utilizzati direttamente per fornire assistenza di emergenza ai nostri affiliati in Ucraina per sostenere i giornalisti in pericolo. Hanno bisogno di supporto per aiutare i giornalisti a rischio a trasferirsi, per fornire assistenza umanitaria di emergenza, attrezzature di sicurezza, supporto medico urgente e molto altro ancora», spiegano Ifj e Efj.

FONDO PER LA SICUREZZA DELL’UCRAINA
È possibile contribuire inviando una donazione al Fondo con il messaggio “Ucraina”. Di seguito le coordinate bancarie.

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