I collaboratori dell’Unità al Pd: “Non pagati da sette mesi, mettete fine a questa vergogna”
Appello al Pd da parte del Coordinamento dei collaboratori del quotidiano L’Unità che “dopo diversi infruttuosi tentativi” si rivolgono al partito “perché – scrivono in una nota – ristabilisca i loro più elementari diritti”. I collaboratori, si legge, “attualmente, si vedono privati di sette mensilità delle loro retribuzioni che l’azienda pare non avere nessuna intenzione di saldare. Si parla
di cifre che, per ogni collaboratore, arrivano fino a 9.000 euro”.
Secondo il coordinamento, “l’ultimo pagamento è avvenuto a maggio e riguardava il mese di novembre 2012. Da tre mesi i collaboratori non ricevono nessun pagamento – prosegue la nota – nonostante quotidiane sollecitazioni all’azienda e all’ad Fabrizio Meli, perciò sono ormai allo stremo: in più le redazioni di Bologna e Firenze hanno chiuso le cronache, quindi diversi collaboratori si ritrovano senza lavoro e in più con un credito di migliaia di euro, mentre sembra sempre più lontano un rilancio della testata”.
Di fronte a questa situazione, “a questo punto – viene scandito – chiediamo con forza al segretario del Pd, Guglielmo Epifani, a tutti i parlamentari Pd e a tutti i dirigenti Pd di porre fine a questa vergogna. Non riteniamo possibile che il Pd stia a guardare mentre un’azienda di cui è azionista affama i suoi lavoratori e nega loro il diritto basilare e imprescindibile della retribuzione del lavoro svolto”.
Quindi, è scritto ancora, “chiediamo al Pd che si attivi immediatamente perché vengano saldati i debiti che la società Nie ha nei confronti dei collaboratori: un partito che fa dei propri valori fondanti la difesa del lavoro non può permettere che proprio un’azienda di cui è azionista calpesti in modo così plateale i suoi lavoratori”.
Pertanto, evidenzia il coordinamento dei collaboratori del quotidiano, “se non avremmo delle risposte celeri e non ci sarà una pronta risoluzione della vicenda, nostro malgrado e con rammarico, saremo costretti a concludere che il Pd non ha interesse a difendere i diritti dei suoi stessi lavoratori, lavoratori che operano proprio in una delle realtà più vicine al partito che ha vincoli di azionariato e di vicinanza politica con la testata. Sarebbe un comportamento vergognoso – è la chiosa – che siamo sicuri il Pd non vorrà mettere in pratica.
Aspettiamo risposte efficaci e immediate”.